sabato 6 dicembre 2008

Akhetaton e l’ inno ad Aton


Rappresenta una delle massime espressioni della lirica di ogni tempo

Il testo venne rinvenuto sulla parete rocciosa della tomba del  dignitario “Eje”,  a Tell el Amarna (zona dell’antica Akhetaton).
Questo scritto rappresenta la manifestazione di fede del faraone Amenophi IV (Akhenaton), figlio di Amenophi III, della. XVIII  din.   al  dio  Aton.
 Durante il suo breve periodo,  questo sovrano  regnò poco più di un decennio, all’incirca nel mezzo del XIV sec. a.C. Abolì il politeismo, unica forma di religione allora praticata nel mondo, introducendo un nuovo culto religioso che concepiva un unico dio, rappresentato dal  disco solare Aton.
 Il fondamento di questa religiosità fu rivoluzionaria per quei tempi, in quanto per la prima volta. si parlava  del concetto universale di fratellanza tra i popoli, una religione diretta al mondo intero e quindi perfino  ai nemici dell’Egitto.
 Alla sua morte  furono reintrodotti i vecchi idoli ed il faraone del Sole fu dichiarato eretico e quindi  proclamata  la “Damnatio memoriae”,  tanto da essere cancellato perfino dalla lista dei Re.
 Tratto dalla versione italiana del libro "Nefertiti" di Philipp Vandenberg, il testo tradotto   dell’ egittologo James Henry Breasted.
  


Il Grande Inno ad Aton.
  
La luce
 Bella è la tua luce sulle frange del cielo, tua, Aton di vita, primo dei viventi! Quando a oriente ti levi, riempi ogni Paese con la tua bellezza. Perché sei bello, grande, scintillante e alto sulla terra: i tuoi raggi abbracciano i paesi, tutto quello che tu hai fatto: Tu sei Re e li hai fatti tutti prigionieri, li tieni incatenati col tuo amore. Sei lontano ma i tuoi raggi sono sulla terra, sei là in alto ma le tue
orme sono nel giorno!

Notte
 Quando a occidente tramonti, il mondo giace nel buio come se fosse morto: Dormono nelle loro camere con le teste velate e i tamponi nel naso. L’uno non vede l’altro. Vengono derubati di tutto quello che hanno sotto la testa e non se ne accorgono. I leoni escono dalle tane, i serpenti mordono, il buio domina il silenzio, perché colui che li ha creati è andato a riposare a occidente.

Il giorno e l’uomo
 Chiara è la terra quando a oriente sorgi, quando tu Aton il dì illumini. Il buio si dilegua quando invii i tuoi raggi, le due terre esultano, si alzano e camminano perché tu le hai svegliate. Si lavano, si vestono, lavano le braccia in preghiera quando tu appari. Gli uomini si mettono al lavoro.

Il giorno e gli animali e le piante
 Tutte le bestie sono contente del pascolo, gli alberi e le piante tutti fioriscono, gli uccelli svolazzano sugli acquitrini e ti pregano alzando le ali. Tutti gli animali che volano vivono perché tu sorgi.

 Il giorno e l’acqua
 Le navi vanno a monte e scendono a valle e non trovano ostacoli perché tu risplendi. Davanti a teguizzano i pesci nella corrente e i raggi tuoi illuminano il mare.

La creazione dell’uomo
 Tu fai il bambino nella donna e crei il seme del maschio e dài la vita al figlio nel corpo della madre e poi gli fai da culla quando piange, bàlia nel grembo. Tuo il respiro per animare tutto ciò che fa! E quando esce dal corpo...il giorno della nascita gli apri la bocca per parlare e gli soddisfi ogni suo bisogno.

La creazione degli animali
 Il pulcino già pigola nel guscio e tu lo fai respirare per dargli la vita. Quando lo hai compiuto e lui può rompere il guscio, esce dall’uovo e pigola a più non posso, corre quà e là appena nato.

Tutta la creazione 
Molteplici le tue opere e sono a noi nascoste; o tu, unico dio, più di tutti potente, tu che hai creato la terra così come hai voluto quando c’eri tu solo: uomini, animali grossi e piccoli, tutto ciò che èsulla terra e che cammina coi propri piedi, tutto ciò ch’è in alto che vola con le ali. Le terre di Siria e di Nubia e la terra d’Egitto; a ciascuno hai dato un posto preciso e dài a tutti secondo il loro bisogno. A ciascuno il suo; tutti hanno i giorni contati. Parlano diverse lingue non uguali sono anche la loro forma e il loro colore. Ecco, tu gli uomini li crei differenti.

L’irrigazione della terra
 Nel regno dei morti hai creato il Nilo e l’hai fatto scaturire come t’è piaciuto per mantenerci in vita così come ci hai fatti, o signore di tutti! Tu, sole quotidiano, paura d’ogni lontano paese, che degli uomini crei anche la vita. Hai messo un Nilo in cielo perché scendesse sui monti e sui mari ad abbeverare i campi. Meravigliosi i tuoi progetti, o signore dell’eterno! Il Nilo è in cielo per i paesi stranieri e per la selvaggina del deserto che cammina con i propri piedi; ma il (vero) Nilo scaturisce dall’oltretomba per l’Egiytto. Nutrono i tuoi raggi ogni giardino; tu sorgi ed essi vivono e crescono per te.

Le stagioni
 Hai fatto le stagioni per creare tutte le tue opere. L’inverno per dar loro il freddo (e l’estate) per riscaldarle. Hai fatto il lontano cielo quando tu solo c’eri per potervi salire e vedere tutto, diffondendo i tuoi raggi, Aton vivente, tramontando, risplendendo, allontanandoti e tornando a comparire.

Bellezza e luce
 Hai dato vita a milioni di persone. Nelle città, nei villaggi, sulla strada di campagna o in riva al fiume tutti gli occhi ti vedono quando di giorno sei il sole sulla terra.

Aton e il re
 Sei nel mio cuore nessuno ti conosce, tranne tuo figlio Akhenaton. Lo hai iniziato ai tuoi progetti e alla tua energia. Il mondo è nelle tue mani così come l’hai fatto. Dopo che sei spuntato gli uomini vivono, quando tramonti muoiono, perché sei tu la vita, tu che ci fai vivere. Tutti gli occhi guardanola tua bellezza, fino a quando tramonti. Ogni lavoro cessa quando ad ovest scompari; riprende quando risorgi e fai crescere gli uomini per il re. Da quando hai creato la terra l’hai edificata, l’hai edificata per il figlio tuo che da te è scaturito, il re, che vive di verità. Nefer-kheperu-Ra, Uaen- Ra, il figlio di Ra che di verità vive, Akhenaton, il signore delle corone che ha lunga vita, (e per) la grande consoerte reale da lui amata, signora delle Due Terre, Nefer-neferu-Aton. Ella vive e fiorisce per sempre in eterno.

Fonte: rsr di Philipp Vandenberg – da Nefertiti.

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