domenica 14 febbraio 2010

ITALIA. RAVENNA 22 gennaio 2008: SI E’ SPENTO A 92 ANNI ARRIGO BOLDRINI, IL COMANDANTE BULOW



ITALIA. RAVENNA 22 gennaio 2008: SI E’ SPENTO A 92 ANNI ARRIGO BOLDRINI, IL "COMANDANTE BULOW", IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPI, UN UOMO DI PACE. La lezione di una vita generosissima: “Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro...”.
Napolitano esprime gratitudine: “Dedizione alla causa della libertà,   dell’indipendenza nazionale, del progresso sociale e civile del paese”. La camera ardente sarà allestita a partire dalle ore 9 di domani nella sala preconsiliare del Municipio di Ravenna mentre le esequie si svolgeranno giovedì alle 15 in piazza del Popolo di Ravenna.

RAVENNA - E’ morto Arrigo Boldrini, lo storico comandante partigiano ’Bulow’ e presidente onorario dell’Anpi. Aveva 92 anni e dall’8 gennaio era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Ravenna.


Per molti anni presidente nazionale dell’Anpi, era nato nella città romagnola il 6 settembre 1915. Da tempo viveva in un centro gestito da un amico sacerdote.

Il 4 dicembre 1944 i partigiani di Boldrini, comandante della 28/a Brigata Garibaldi ’Mario Gordini’, e i reparti alleati dell’VIII Armata britannica liberarono Ravenna con un’offensiva combinata. Esattamente due mesi dopo ’Bulow’ fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare, con una grande manifestazione pubblica nella piazza di Ravenna, dal generale Richard McCreery, comandante dell’Ottava Armata.

Si portava appresso quel nome di battaglia per le sue capacità militari. Durante una riunione clandestina disse che non si poteva abbandonare la pianura al nemico tedesco, che era necessaria la ’pianurizzazione’ della guerra partigiana, fino a liberare Ravenna. I suoi compagni lo ascoltarono poi uno di loro (poco dopo fucilato dai nazisti) sentenziò: ’Mo’ chi sit, Bulow?, cioè ’Ma chi sei, Bulow?’, alludendo al generale tedesco che sconfisse Napoleone.

Dopo la guerra Boldrini fu componente dell’Assemblea Costituente, parlamentare dal ’53 al ’94, presidente Anpi, oltre che dirigente nazionale del Pci: "La tua azione - ricordò da presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in un messaggio di auguri per il novantesimo compleanno - è sempre stata ispirata a principi di libertà e di democrazia, valori che nel ruolo di presidente dell’Anpi hai promosso presso le nuove generazioni, mantenendo desta la memoria storica di quell’eroico e drammatico periodo fondante della nostra repubblica".

E proprio alla battaglia per non far affievolire i valori della Resistenza Boldrini ha dedicato tutta la sua vita. E’ stato lo storico presidente e animatore dell’Anpi (l’associazione partigiani d’Italia). Ed è rimasto famoso l’appello lanciato nell’agosto 2004, nell’ultimo discorso da presidente, quando la maggioranza al governo annunciò di voler tagliare i fondi proprio per la celebrazione dei sessant’anni della Resistenza. Chiese contributi ai Comuni e ai cittadini “perchè - aveva detto - bisogna ricordare degnamente il cemento dell’identità e dell’unità nazionale”.

Durante una manifestazione per il cinquantesimo della Resistenza, lo stesso Boldrini sintetizzò così il suo messaggio: “Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro...”. Questa - ricordano in tanti - è stata sempre la sua profonda, autentica e leale convinzione.

Moltissime le reazioni da cittadini e istituzioni. Il presidente della Repubblica Napolitano ricorda “l’amico sincero” Boldrini con un sentito ringraziamento per “la dedizione alla causa della libertà, dell’indipendenza nazionale e insieme del progresso sociale e civile del paese. Ispirandosi alla piena affermazione dei principi e dei valori sanciti dalla Carta fondamentale della Repubblica, il “comandante Bulow” diede continuità ai valori e agli ideali della lotta di liberazione dal nazifascismo partecipando con appassionato impegno ai lavori dell’Assemblea Costituente e quindi del Parlamento in numerose legislature”.

Il Partito Democratico esprime il cordoglio per la morte del “comandante Bulow”. Per Massimo D’Alema “con la scomparsa di Arrigo Boldrini, perdiamo una delle figure più significative della nostra storia civile e politica, un uomo che è stato protagonista della lotta di liberazione dal nazifascismo, contribuendo alla costruzione e al consolidamento della democrazia nel nostro paese”. Per Walter Veltroni “se ne va un pezzo dell’Italia migliore, uno dei padri della Costituente, uno dei comandanti partigiani più grandi e significativi. Un uomo appassionato che mancherà a me, a tutto il Partito democratico e all’intero paese”. Secondo Piero Fassino, Boldrini é stato “il simbolo dell’Italia partigiana e, per oltre mezzo secolo, costante punto di riferimento nell’impegno per affermare i valori della resistenza e dell’antifascismo”. Luciano Violante sottolinea che Boldrini “ha lasciato alla nostra generazione un esempio incomparabile di forza morale e di impegno civile, che noi abbiamo il dovere di trasmettere alle generazioni più giovani”.

La camera ardente sarà allestita a partire dalle ore 9 di domani nella sala preconsiliare del Municipio di Ravenna mentre le esequie si svolgeranno giovedì alle 15 in piazza del Popolo di Ravenna.

Fonte:  da la  Repubblica  del  22 gennaio 2008




Addio comandante Bulow,  partigiano e medaglia d’oro






La motivazione con cui nel 1945 a Ravenna appena liberata, gli consegnarono la Medaglia d’Oro al valor militare recita così: «Ufficiale animato da altissimo entusiasmo e dotato di eccezionale capacità organizzativa, costituiva in territorio italiano occupato dai tedeschi due brigate di patrioti che guidava per più mesi in rischiose e sanguinose azioni di guerriglia. Nell’imminenza dell’offensiva alleata nella zona - proseguiva - sosteneva alla testa del propri uomini e per più giorni consecutivi, duri combattimenti contro forti presidi tedeschi, agevolando così il compito delle armate alleate. Successivamente, con arditissima azione, costringeva il nemico ad abbandonare un’importante località portuale adriatica che occupava per primo. Benché violentemente contrattaccato da forze corazzate tedesche e ferito, manteneva le posizioni conquistate, contrastando con inesauribile tenacia la pressione avversaria. Si univa quindi con i propri uomini alle armate anglo-americane, con le quali continuava la lotta per la liberazione della Patria».

Se n’è andato il comandante Bulow: si è spento a 92 anni Arrigo Boldrini, eroe partigiano. Liberò Ravenna, la sua città, dai nazifascisti e fu guida ed esempio per tutti quelli che, non solo in quegli anni, lottarono per la libertà.

La sua storia comincia nell’agosto del 43 quando, dopo aver combattuto durante la seconda guerra mondiale, decide di aderire al partito Comunista. Dopo l’8 settembre, Boldrini diventa protagonista assoluto della Resistenza in Emilia Romagna. Comandante di brigata, è lui a portare anche in pianura la guerra partigiana, fino a allora immaginata possibile solo sulle colline o sulle montagne.

Per tutti diventa Bulow, come il generale tedesco Friedrich Wilhelm von Bülow, per coraggio e l’intraprendenza che gli sono valsi anche la medaglia d’oro al valor militare.

Nell’Italia repubblicana, continua il suo impegno nell’Anpi, prima come segretario e poi come presidente onorario, e nel Pci dove arrivò a diventare membro della direzione nazionale del partito, senza dimenticare che prese parte all’Assemblea Costituente.

Unanime il cordoglio del centrosinistra: lo ricorda come «un uomo che con la sua integrità, coerenza e passione ha contribuito a costruire la storia istituzionale e politica del nostro Paese» la capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non può dimenticare «l’amico sincero, dal tratto umano sensibile e aperto, con cui ho condiviso importanti momenti di comune impegno democratico»: per questo, prosegue Napolitano, vuole esprimere «la gratitudine dell’intero paese per il prezioso patrimonio di dedizione alla causa della libertà e dell’indipendenza nazionale e insieme del progresso sociale e civile del paese che Arrigo Boldrini ha saputo impersonare».

«Se ne va un pezzo dell’Italia migliore» anche nel ricordo di Walter Veltroni, mentre lo descrive come «il simbolo dell’Italia partigiana e, per oltre mezzo secolo, costante punto di riferimento nell’impegno per affermare i valori della resistenza e dell’antifascismo», Piero Fassino. I funerali di Arrigo Boldrini si svolgeranno giovedì alle 15 in piazza del Popolo a Ravenna.

L’Aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Arrigo Boldrini. Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha ricordato in un breve discorso che Boldrini «è stato una delle figure più importanti della resistenza italiana» e una «figura leggendaria» passata alla storia come «comandante Bulow».

«Un uomo di pace», lo ha definito ancora Bertinotti, che ha ricordato come abbia «continuato a fare il suo lavoro, il suo dovere anche in tempo di pace per il bene del nostro paese e del nostro popolo».

In un telegramma il presidente del Consiglio Romano ha ricordato come «il suo interesse per la libertà di tutti sarà di sicuro esempio per le future generazioni».

Fonte: l’Unità,  22. 01. 2008

(VR  14 febbraio 2010)

1 commento:

luc ha detto...

Boldrini delinquente e boia. Un grande teologlo tedesco Urs Von Balthazar ha detto "L'inferno esiste, ma probabilmente e' vuoto per l'infinita bonta' e misericordia di DIO. Bene, per te e quelli come te non solo mi auguro che esista, ma che ci restiate alloggiati per l'eternita