venerdì 19 marzo 2010

Il premier turco Erdogan ai turchi all'estero: non integratevi e, via gli armeni



Berlusconi Erdogan Putin


Ankara, 17-03-2010

I cittadini turchi all'estero non devono integrarsi nel Paese in cui vivono.
E' il pensiero del premier Recep Tayyp Erdogan che ha lasciato costernati numerosi parlamentari di origine turca invitati a un convegno tenuto il mese scorso i cui contenuti sono stati rivelati oggi dal sito internet di Der Spiegel.

La riunione, intitolata “Dovunque sia un connazionale, li' siamo anche noi”, organizzata dal partito del premier, che ha anche pagato le spese dei partecipanti, ha provocato in particolare lo sconcerto dei parlamentari turco-tedeschi.

Il vice presidente della comunita' Alevi in Germania, Ali Ertan Toprak, ad esempio, ha deplorato che l'evento sia stato utilizzato dal governo turco per fare opera di lobbying, e soprattutto che ai deputati tedeschi di origine turca sia stato suggerito di rappresentare gli interessi di Ankara.

Secondo Toprak, “se gli oppositori dell'entrata della Turchia in Europa fossero stati presenti avrebbero ottenuto molto materiale per sostenere le loro argomentazioni”.

La deportazione degli armeni

In una intervista alla BBC Erdogan ha anche minacciato di deportare 100 mila armeni.
Sono 170 mila gli armeni che vivono nel  pese ma solo 70 mila, dice Erdogan sono cittadini turchi.  “Noi stiamo chiudendo un occhio sulla permanenza degli centro mila" -aggiunge il premier- ma potrebbe essere necessario che se ne tornino nei loro paesi”.
Migliaia di armeni lavorano in Turchia in nero, molti impiegati nei servizi di pulizia. Quella del premier è una risposta al recente voto dei parlamenti americano e svedese di una risoluzione che riconosce il genocidio degli armeni da parte dei turchi ottomani, una presa di posizione che ha suscitato la reazione arrabbiata di Ankara.
Nel 1915 migliaia di armeni morirono di fame e malattie dopo essere stati deportati nell'Anatolia orientale. L'Armenia sostiene che a morire furono un milione e mezzo ma i turchi non riconoscono che circa un terzo di queste vittime. La Turchia non nega che questa atrocità sia stata commessa ma giustifica tutto in nome della guerra che era in atto, e sostiene che non c'è stata una volontà “sistematica” di distruggere gli armeni.
In tutto sono 20 i paesi che hanno riconosciuto il genocidio degli armeni in Turchia.
L'Italia non fa parte di questo elenco.

Fonte: Rainews  del 17,03,2010

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