venerdì 5 marzo 2010

L’aspartame cancerogeno, un regalo di Donald Rumsfeld







Il Centro di Ricerca sul Cancro, Fondazione Europea di oncologia e Scienze Ambientali «Ramazzini», di Bologna questa volta l'ha fatta veramente grossa. Alcuni suoi ricercatori, infatti,  con un pregevole lavoro scientifico hanno dimostrato e confermato il potenziale di pericolosità dell’aspartame, un dolcificante naturale duecento volte più dolce del saccarosio.
Lo studio sperimentale, che sta per essere pubblicato sull’European Journal of Oncology ha dimostrato, con una metodologia rigorosa, in animali da laboratorio (ratti Sprague-Dawley, per gli addetti ai lavori) alimentati con mangime contenente aspartame, tutta la pericolosità di questo dolcificante adoperato da centinaia di milioni di persone nel mondo. 

Premessa necessaria, svolta dagli stessi autori della sperimentazione con grande chiarezza e sintesi: l’aspartame è presente in una infinita gamma di prodotti alimentari e farmaceutici, dal chewing gum allo yogurt, dalle caramelle agli antibiotici, agli sciroppi. L'ingestione di aspartame insieme ai prodotti che lo contengono può variare, per linee generali, da due a tre milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, quantità questa che nei bambini, e nelle donne in stato di gravidanza può essere notevolmente superiore. Altra questione evidenziata dagli autori nell'introduzione è la metabolizzazione dell’aspartame nel tratto gastrointestinale, sia degli esseri umani che dei ratti, nei suoi tre costituenti: metanolo, fenilalanina e acido aspartico.
Pur essendo già nota sin dagli anni 70 la pericolosità dell'aspartame, questo dolcificante - nonostante che per ben otto anni la Food And Drug Administration (FDA) statunitense l’avesse bandito dalla commercializzazione - sin dai primi anni ottanta ha continuato a imperversare, causando seri e meno seri danni alla salute.

Lo sanno bene gli americani. Molti di loro sono addirittura riuniti in una associazione «vittime dell’aspartame», che ha condotto e sta ancora portando avanti una battaglia contro questo dolcificante. Attenendoci alla cruda realtà scientifica, il metanolo, nel corpo umano, si scinde in due sostanze dotate di tossicità. la formaldeide (cancerogena, e in grado di provocare danni alla retina) e acido formico. Qualcuno sicuramente ricorderà i danni (morte e cecità) del famoso «vino al metanolo».
Sempre attenendoci ai fatti, nel caso specifico allo studio dei ricercatori italiani la novità (in negativo) di questo sta nel fatto che per la prima volta si dimostra che l’aspartame, in relazione alla dose, aumenta significativamente i linfomi e leucemie nelle femmine degli animali da esperimento. Tutto ciò ad un dosaggio che si avvicina molto a quello assunto dagli esseri umani.

Per gli studiosi italiani la sperimentazione dimostra che l'aumento di linfomi e leucemie potrebbe essere imputato ai metaboliti del metanolo, che come già detto viene metabolizzato a formaldeide e acido formico sia negli esseri umani che nei ratti. La formaldeide, inoltre, in base a quanto emerso dall'esperimento ha un importante ruolo nell’induzione, nei ratti, di danni ematologici maligni. In una recente rivalutazione della cancerogenicità della formaldeide, da parte dell’International Agency for Research on Cancer - sia pur da studiare ulteriormente - è stata trovato un collegamento, negli esseri umani, tra questa sostanza e forme leucerniche.

C'è però da sapere anche chi ci ha fatto questo «regalo».

La fortuna del dolcificante si deve, negli anni ' 80, a due personaggi: Ronald Reagan e Don Rummie, al secolo Donald Rumsfeld.
Nel 1981 Reagan sostituisce il capo dell’FDA con un dirigente del pentagono, mentre Don Rummie se ne va a dirigere la Searle farmaceutica, che produce l'aspartame.
«L'aspartame sarà approvato dalla FDA», dichiarò Don Rummie. E con il dolcificante che rendeva dollari a palate,  la Searle fu acquistata dalla Monsanto. Anche Don Rummie intascò dei bei bigliettoni

Fonte: srs di Roberto Suozzi,  da Il Manifesto del  17/07/2005

Fonte: disinformazione.it


(VR 05 marzo 2010) 

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