martedì 6 aprile 2010

Attacco al Papa. Che cosa si cela dietro gli attacchi alla Chiesa cattolica



Questa Redazione, pur non condividendo sempre e necessariamente tutte le dichiarazioni degli autori nei testi citati, reputa che esse siano comunque utili fonti di informazione e riflessione. Non omologati in alcun schieramento, in rispetto della libertà di pensiero e d'espressione garantite costituzionalmente, riteniamo irrinunciabile e giusto dare spazio a molte voci del dissenso, altrove negate.

Nota di Redazione di TerraSantaLibera.org

- L'autore di questo articolo, Enrico Galoppini, non è ciò che si potrebbe definire propriamente come un “cattolico praticante", ma è stato capace di esprimere e indicare, meglio di quasi tutti gli scrittori cattolici odierni, i progetti e le anime che dirigono giochi sporchi a livello planetario, come solo lobbies onnipresenti possono.

Si potrà essere d'accordo o meno con certe sue affermazioni, ma resta la verità di fondo che egli affronta e mette in risalto: c'è un attacco, neppure tanto velato, da parte della contro-chiesa giudeo-massonica nei confronti del cristianesimo-cattolicesimo quale istituzione umano-teologico-divina, per screditarlo e sradicarlo dalle menti e dai cuori dei gentili, spiritualmente inquinati, kosherizzati, soggiogati ad ideologie planetarie veicolate ed imposte da media asserviti.

Indice che tale istituzione divina, la Chiesa cattolica, pur se zoppicante, decimata, invasa dal fumo di satana, mondanizzata, stravolta nell'espressione che ne è il motivo d'esistere supremo, la liturgia, resta pur sempre quale freno e ostacolo allo scatenamento totale ed incontrastato del “mistero  d'iniquità”.  La solita pietra d'inciampo.

Il timore di infastidire rabbini e sinagoghe, di ledere agli impossibili “dialoghi”, di essere  considerati “politicamente scorretti”, o peggio ancora “antisemiti” o “antigiudaici”, impedisce da parte cattolica la franchezza, analisi approfondite, e di svelare le solite trame che da secoli si oppongono alla Chiesa fondata da Cristo, Una-Santa-Cattolica-Apostolica-Romana,  dirette,  dietro le quinte, dal giudaismo internazionale.

Il problema è proprio questo: la cristianità è stata fagocitata e  giudaizzata da un pezzo,  trumentalizzata per fini strategico-politici, e lentamente snaturata (se ciò fosse veramente possibile) nella sua essenza.

Al di là del suo odio atavico per i cristiani, a Giuda serviva la  cristianità scristianizzata e compattata al suo servizio di leva contro un Islam per certi versi indomabile ai progetti mondialisti di Governo Unico, presieduto da israeliti tra le nazioni.

In parole povere i cristiani, cattolici specialmente (mentre gli ortodossi resistono un poco di più ed i protestanti sono a maggioranza filosionisti) si sono rimbambiti.

Se non fosse che, intimamente e di fede, sappiamo essere la Chiesa di istituzione divina, e che quindi tutte le bestialità commesse dai suoi appartenenti non la possono scalfire, avremmo già abbandonato la barca di Pietro a causa dei loro abomini materiali e teologici.

Di più: a forza di prendere atto delle posizioni e atti idioti della cattolicità, che fa quasi sempre servilmente il gioco della perfida progenie, ci monta una collera mista a delusione e sconforto, tanto che a volte verrebbe da mandare tutti a ramengo, in blocco e senza esclusioni. Più conosciamo i cristiani, e più apprezziamo a volte i musulmani.

L'islamofobia-arabofobia cristiano-cattolica, affiancata ad una ossessiva e umiliante ricerca d'amicizia e dialogo con i “fratelli maggiori”, è sconcertante e da la misura di quanto l'umanità e la cristianità siano manipolate e allo sbando.

Si criminalizza l'Islam, generalizzando singoli e circostanziati casi isolati, attribuendo al mondo islamico attività che sono invece mafiose  e tribali,  mentre contemporaneamente si chiede alla cristianità la disponibilità a mettere la testa nel cappio di Giuda, che sta da un pezzo ingrassando la corda dei noachidi.

Perchè il non rendersi conto che a dirigere le guerre ed i disastri planetari, le distruzioni di massa, ed i peggiori traffici, narco-pedofili, come d'organi e d'armi, virus e vaccini, scoop scandalistici e/o pornografici, assassini mirati ed operazioni terroristiche in false flag...,  non sono personaggi di fede islamica, ma i falsi  “nuovi crociati”  giudeo-cristiani (soprattutto giudeo-sionisti), che hanno infettato l'animo del mondo moderno e dirigono le più dannose e devastanti operazioni militari, inquinando irrimediabilmente intere aree del pianeta con uranio e prodotti chimici, bombe  a frammentazione e diavolerie varie che porteranno dolore e distruzione ancora per molti decenni a molte future generazioni.

Parlare delle cose cui ha accennato Enrico Galoppini nell'articolo che seguirà, è difficile in ambiente cattolico, peggio ancora in quello tradizionalista.

O si scade nell'islamofobia che confonde luoghi e situazioni, o ci si lancia al contrario in insensate dimostrazioni di cretinismo neomodernista buonista, che finisce per portare ad un sincretismo che è opposto al buon senso e che cancella il senso critico e analitico, annacquando le ragioni della propria fede e fideizzando le opinioni più  opportuniste.

Nella migliore delle ipotesi si accetta il mondo arabo-islamico purché non-violento e pacifista: perchè le truppe USA-Nato-EU che massacrano interi villaggi migliaia di miglia lontani dalle loro patrie compiono  “operazioni di pace”,  mentre i popoli che resistono legittimamente sulla propria terra sono dei “terroristi”. Vale per i  palestinesi come per gli afgani e gli iracheni. Domani toccherà agli iraniani. Forse un giorno anche agli europei?

Noi proviamo con onestà da molto tempo a dare un senso reale ed  equilibrato ai rapporti che dovrebbero intercorrere tra popoli di diverse fedi, collaborando con amici di diverse tradizioni, come per  esempio Dagoberto Huseyn Bellucci, ma il risultato è stato quello che TerraSantaLibera.org  non è oggi considerata, nell'ambiente  cattolico, “abbastanza cattolica”, proprio per questa nostra non-prevenzione verso l'Islam ed il mondo arabo in generale (che non è solo islamico), e per le nostre scelte operative e strategiche, che vedono invece positivamente buona parte del mondo islamico, tanto sunnita quanto shiita, quale zoccolo duro che ancora i padroni di questo mondo vorrebbero rimuovere per avere campo libero nell'attuazione dei loro progetti sulfurei, nefasti e anticristici.

Al Santo Sepolcro comunque, per esempio, abbiamo visto spesso musulmani in visita devota, ma mai giudei...

Pochi si accorgono purtroppo delle stonature e hanno la capacità di mettere insieme dati e  informazioni per vedere il quadro reale della situazione. La propaganda è battente e quei pochi che potrebbero sono anch'essi deviati nelle proprie elucubrazioni e miserie umane, editori, giornalisti, scrittori, professori, chiusi nelle loro ottuse e presuntuose vanità intellettuali.

Ci sono poi i politici ideologizzati, dall'estrema sinistra all'estrema destra,  pagani o atei convinti e “laicisti”,  talmente anticlericali per partito preso da non rendersi conto che il nemico da affrontare è lo stesso, e non è la Chiesa cattolica.

Accecati. A sinistra qualche buon antisionista, ma guai a toccare il povero giudeo olocaustizzato.
A destra, pure nella così detta “area”,  è invece un'ecatombe, il vuoto, un disastro, una confusione intellettuale tremenda, tra esibizioni di kippe da un lato ed insensati inneggi patriottici risorgimentali massonici e rievocazioni allucinanti di divinità pagane inesistenti. Tolto quel buon uomo di Filippo Giannini, ne rimangono pochi altri e per lo più non fanno attivismo politico da un pezzo.

Sono rimasti quindi in pochi a riuscire a mettere insieme tutti i pezzi, senza scadere in pregiudizi ideologici o confessionali.

Restano sul campo anche, agitate strumentalmente, le persecuzioni verso i cristiani in Pakistan, India, Iraq, ma noi sappiamo che si tratta per lo più di lotte territoriali in situazioni allo sbando, dove capi mafia locali soffiano sul fuoco dell’ignoranza per propri fini privati, complice il comportamento criminale delle Nazioni  “cristiane”, dei  “nuovi crociati” (senza nulla togliere a certi aspetti nobili delle crociate, anche se non tutti lo furono), che danno più d’un motivo per avercela coi “cristiani”: solo che poi, come sempre, ci vanno di mezzo i poveracci, ed i più deboli ne fanno le spese.

In India poi c'è una situazione ancora diversa, con sempre i soliti consiglieri militari israeliani che dietro le quinte dirigono e istruiscono certi leader indù (vedere i nostri vecchi articoli sull'attacco a Mumbai).

Insomma la situazione è sicuramente complessa, ma gli strumenti per comprenderla, almeno un poco, ci sarebbero per tutti.

Quello che rimproveriamo di più ai “cristianisti”  è l'accidia, il menefreghismo, la non-buona volontà di voler andare a fondo per capire meglio le cose, accontentandosi invece di bocconi avvelenati, i quali vengono loro lanciati a piene mani.

Se, per dirne ad esempio solo una tra le tante, non si è capito che dietro le disgrazie dovute alla “crisi” ci sono tutte le nomenclature bancarie ebraiche mondiali, allora sono proprio tutti instupiditi, magari da qualche droga diffusa nelle bevande o alimenti o nell’aria, che annebbia le menti (...e forse solo in pochi sono refrattari???...).

Nota di Redazione di TerraSantaLibera.org



Che cosa si cela dietro gli attacchi  alla Chiesa cattolica ?


di Enrico Galoppini - 31 marzo 2010 - per TerraSantaLibera.org


Da un po’ di tempo a questa parte, in particolare da quando hanno deciso di farci credere che “l’Islam ha commesso l’11 settembre”, il “crimine per eccellenza” contro tutto quel che qua viene considerato come “la civiltà” ed i suoi “valori”, i media globali al servizio degli interessi occidentali sono impegnati notte e giorno nel dimostrare che l’Islam è nemico implacabile del Cristianesimo e che i musulmani sono il nemico pubblico numero uno dei cristiani.

Ma malgrado “i valori dell’Occidente” sembrino essere diventati la difesa e la sovraesposizione di tendenze che in ogni tempo e in ogni dove sono state considerate come da tenere sotto controllo e/o da reprimere per non diffondere “scandalo”, vi è chi, nel goffo ed improbabile tentativo di delineare una “identità occidentale”, ha  cercato, senza essere affatto un credente, di utilizzare anche il Cristianesimo in un’ottica identitaria “occidentale”.
Per cui, nel gran calderone della cosiddetta “identità occidentale” sono finiti sia una concezione della religione cristiana che non ha a che fare con una reale esperienza di fede sia una maniacale rivendicazione di “diritti”, compresi quelli delle categorie più assurde ed insensate, con buona pace della maggioranza che sopporta in silenzio chiedendosi di quando in quando che cosa ha fatto di male per meritarsi di essere sbeffeggiata di continuo: ma tant’è, i problemi della coppia omosessuale che vorrebbe essere sposata in chiesa da un prete transgender e poi adottare un bambino possibilmente di sesso “neutro” diventano più rilevanti di quelli della stragrande maggioranza della gente normale, quella che tira la carretta e, senza le luci della ribalta, aspetta solo il giorno di essere liberata da quest’incubo fatto di “problemi” fasulli e pretestuosi creati apposta per destabilizzare la società e le coscienze delle persone e, in fondo, non affrontare le questioni davvero importanti.

In tutto questo macello, che comprende dunque tendenze a rigor di logica contrapposte, ma tutte riassorbite dall’unica ideologia “occidentale”, finisce dunque anche il Cristianesimo, che una propaganda interessata dipinge come sotto assedio da parte dell’Islam e dei musulmani. Si passa perciò, utilizzando le truppe degli utili idioti di destra, di centro e di sinistra, dalle denunce per la “segregazione sessuale” nell’Islam (a San‘a, il 23 marzo, migliaia di  donne hanno manifestato contro la legge che impedisce alle minori di 18 anni di contrarre matrimonio, ma questo non è stato evidenziato) alle polemiche sulla mancanza di reciprocità sui luoghi di culto riassunte dallo slogan “vogliamo una chiesa alla Mecca” (si fanno forse moschee in Vaticano?); dalle grida sui “cristiani d’Oriente in pericolo di estinzione” (da 1.400 anni? e ci si ricorda di cosa fecero loro i Crociati?) alle polemiche sulle moschee in Europa, che coi loro minareti andrebbero ad adombrare i nostri campanili; dalle leggi  contro il burqa‘ (non ne ho mai visto uno in giro in Italia) alle fandonie sul kebab che attenterebbe alla nostra identità (“W la polenta abbasso il cuscus”: già, ma dov’erano questi solerti paladini culinari quando sbarcava la moda del McDonald’s?).

Curiosamente, poi, tutti questi cristiani senza Cristo evitano di infilarsi in questioni teologiche, perché altrimenti dovrebbero dare conto del rispetto che l’Islam predica nei confronti e di Gesù e di Maria. Certo, non si può pretendere che l’Islam consideri Gesù “figlio di Dio”, altrimenti coinciderebbe col Cristianesimo, ma qui non vi è lo spazio per dimostrare come, in ultima analisi, non vi sia contraddizione tra le due forme tradizionali, cristiana e musulmana, l’incontro essendo sul piano della scienza iniziatica. Non per niente,  René Guénon dedicò il suo libro “Il simbolismo della croce” ad un’autorità dell’esoterismo islamico.

Questa breve divagazione serviva per dire una cosa: l’Islam di per sé  non rappresenta alcun “pericolo” per il Cristianesimo, anzi, volendo  essere più chiari, nessuna forma tradizionale rappresenta un “pericolo” per le altre forme tradizionali, le quali non fanno altro che tradurre, nel proprio linguaggio e secondo la prospettiva di ciascuna, una metafisica che per sua essenza è una.

In “pericolo”, semmai, vi è una contraffazione o strumentalizzazione del Cristianesimo, come quella operata da parte delle élite occidentali, i quali ne hanno fatto una bandiera nella loro azione volta al perseguimento di obiettivi al cui apice vi è la diffusione dei “valori occidentali”. Questi “valori occidentali”, è presto detto, rappresentano un’autentica inversione di tutto ciò che in ogni tempo e in ogni dove è stato considerato “normale”. Si tratta, perciò, della  diffusione di una vera infezione a livello planetario, che si risolve solo ad un livello apparente in una lotta tra Stati, industrie, banche e potentati d’ogni genere, i quali ingaggiano una battaglia per il dominio planetario al cui servizio mettono determinate strategie  geopolitiche piuttosto che altre. Se tutto si riducesse a questo, tanto varrebbe disinteressarsi a quanto avviene, poiché non è poi così interessante schierarsi pro o contro questo o quello a mo’ di tifoseria. Questa considerazione, tra l’altro, induce molti o a pensare che tutti sono “imperialisti” oppure che siccome tutti sono malati di potere tanto vale farsi i fatti propri.

Invece, l’obiettivo di tutta la campagna di diffusione di un modello unico “occidentale” all’intero pianeta è ben chiaro e ci riguarda tutti più da vicino che la nostra vena giugulare.
Esso è l’uomo. Ovvero, la creazione, ad ogni latitudine, di un medesimo tipo umano. Un uomo, o meglio un burattino, in preda alle forze centrifughe, a quelle traenti verso il basso, anziché in sintonia con quelle centripete e traenti verso l’alto.

Il dominio sull’uomo, che su un certo piano implica quello dell’uomo sull’uomo (da cui si capisce l’assurdità di una “liberazione” socio-politica che passa attraverso lo scatenamento di tutte le proprie predilezioni e manie, perché queste, compreso l’anelito all’ammassare beni materiali, non può che passare per l’oppressione degli altri), è l’obiettivo specifico dell’ “avversario”, il quale (e qui ricorro alla descrizione che ne dà l’Islam) disobbedisce al suo Signore poiché si rifiuta di obbedire al Suo comando di prosternarsi di fronte ad “Adamo”, cioè all’Uomo perfetto o “realizzato”.  Ora, l’uomo realizzato (al-insân al-kâmil) è quello che ha vinto le tendenze animali all’attaccamento e si è ricongiunto al Principio, vincendo perciò anche la morte (qualche cristianista si ricorda forse che il senso della Pasqua, “di Resurrezione”, è questo?).  Contro di lui, l’ “avversario” non può più nulla, tuttavia egli può ancora  mettere in atto le sue trame contro tutti gli altri uomini, ed è per questo che egli s’impegna a diffondere nel mondo tutto quel che può costituire ostacolo a tale “realizzazione”.

Per chi ha difficoltà a capire come le questioni spirituali non siano astrattamente scollegate dal contesto politico-sociale, basti pensare all’importanza attribuita dall’Islam alla legge sacra (sharî‘a), che ha l’obiettivo da una parte di far camminare sulla “retta via” il credente ed aiutarlo nella realizzazione spirituale (il suo cammino iniziatico sarà un approfondimento ‘interiore’ della via ‘esteriore’),  dall’altra di predisporgli un contesto sociale, economico e politico atto a facilitargli quest’arduo ma improrogabile compito.
Quindi, se  una società è informata secondo un ordine che deriva da una  Rivelazione d’origine soprannaturale, essa fornirà delle condizioni migliori per la realizzazione spirituale rispetto ad una società che ha perso la bussola ed è governata da regole del tutto umane.
 Di qui, sia detto per inciso, l’esagerata importanza attribuita dall’Occidente al  “laicismo”  e ai “diritti umani”,  il che, in altre parole, significa che l’uomo si è illusoriamente fatto principio a se stesso, col risultato che finisce per perdersi e non trovare più il filo che lo conduce fuori dal labirinto della propria prigione-individualità.

Per spiegare meglio quello che avviene a mano a mano che nel mondo avanza l’Occidente, si può utilizzare l’immagine di una fornace nella quale vengono gettati tutti coloro che si fanno attrarre dai suoi bagliori e che si alimenta per l’appunto grazie agli uomini che riesce ad inghiottire.
Oppure, si pensi ad un mostro ciclopico, le cui  dimensioni aumentano quante più persone riesce a divorare e che solo a causa delle sue dimensioni viene ritenuto una sorta di divinità alla quale rendere tributo. In ogni caso, quale che sia l’immagine usata, la sostanza è quella di “vite sprecate”, o meglio di occasioni sprecate, di esseri che anziché prendere il toro della vita per le corna e poi infilzarlo si sono fatti ammaliare dalle sirene della “vita comoda”, che implica il lasciar cadere ogni tensione ed adagiarsi nell’ordinarietà, quand’anche fosse ammantata di chissà quali “ideali” e “valori”.  Anche in questo caso, l’Islam è molto chiaro, poiché il “grande jihâd”, anziché consistere nel mettersi una bomba nelle mutande come vorrebbero far credere ad una massa sottoposta a continui allarmismi, è la pugna spirituale di cui pure gli europei, non ancora ridottisi a “occidentali”, avevano qualche nozione…

Ma  “occidente”,  ripetiamolo, significa abdicazione dell’uomo al ruolo di khalîfa fî al-ard (di “vicario di Allâh sulla Terra”), e farsi abbindolare da una delle sue indefinite trappole significa aver perso quella “battaglia” per finire diritti dritti nelle fauci dell’ “avversario”, morendo e poi ritornando, in chissà quale forma, a nuova vita (comprese le forme inferiori, al cui confronto quella umana è una delizia), e così via, indefinitamente, illudendosi di “vivere” veramente ma poi rendendosi conto, al momento della resa dei conti (Yawm al-Hisâb, “il Dì del Rendiconto”), di aver sbagliato tutto e contrirsi dunque amaramente per l’irreparabile fallimento ottenuto.

Se si è intuita la portata del problema, che travalica ogni preoccupazione d’ordine politico-sociale (senza che quel piano cessi  di avere la sua relativa importanza per garantire un clima “virtuoso”
e perciò favorevole alla realizzazione spirituale), risulta chiaro che la diffusione del “modello occidentale” implica che sempre più uomini nel mondo riusciranno con crescente difficoltà ad intraprendere un “cammino di reintegrazione”, poiché tali e tante sono le distrazioni offerte dal suddetto modello che si rivelerà un’impresa disperata il sottrarvisi.

Che cosa vuole in fondo un “occidentale” (può trattarsi anagraficamente di un americano, di un cinese, di un africano, di un arabo ecc.)?  A cosa anela uno che si è “liberato” della sua tradizione più profonda per ridursi al meramente “umano”?  La risposta è sotto gli occhi di chi la sa vedere.
A sbracarsi nelle tendenze inferiori, a ricercare solo il “piacere”, le “comodità”, la “convenienza”, il “benessere”, senza più alcuna preoccupazione per quel che verrà “dopo” e dunque per la formazione di sé e di un adeguato “carattere”.  L’uomo occidentalizzato, felice del suo essere “liberato”, è in effetti un simulacro di uomo, una bestia dalle sembianze umane pronta a rientrare nel girone delle esistenze pullulanti.

A questo punto, cosa c’entri tutto questo col tema dell’articolo se lo potrà chiedere solo chi ancora non ha capito la portata dello scontro in atto.
Anche il Cristianesimo è sotto attacco, e molto pesante, poiché è senz’altro vero che l’Europa è una delle zone “liberate” dall’Occidente, o meglio da chi, prima di palesare il suo vero volto, preferisce nascondersi dietro maschere quali gli Stati Uniti, il Sionismo e l’Occidente, ma tale “liberazione” non è ancora pervenuta a compimento, ovvero non è stata realizzata l’esatta inversione dei valori specchio dell’instaurazione del dominio di uno pseudo-principio spirituale.  In quest’opera condotta sistematicamente dalle forze che, consapevolmente o inconsapevolmente, lavorano a tale scopo rientra anche la demolizione di ogni appiglio spirituale sano e ben orientato in quelle parti di mondo che cadono sotto il dominio dell’ideologia occidentale,  perciò la Chiesa cattolica va massacrata sia come istituzione che come dottrina e valori.

La polemica sui preti pedofili,  i quali vi saranno pure, ma vi sono anche scandali sugli euroburocrati pedofili, sui rabbini pedofili ecc. che però non suscitano tutto il morboso interesse dei media, è indice del livello della campagna di discredito alla quale è soggetta la religione cattolica, la quale evidentemente svolge ancora una funzione di “freno” contro le summenzionate tendenze alla dissoluzione e alla dannazione dell’uomo.
In quest’opera, sono impegnati soprattutto dei “laici” tra i quali l’elemento ebraico è preponderante. Si tratta tuttavia di un elemento spurio, quello magistralmente descritto da Weininger, il quale, una volta anch’esso già esperita la “liberazione” da ogni vincolo, intende “liberare” il mondo riducendolo ad un abominio a sua immagine e somiglianza.  Non è un caso, infatti, che la maggioranza delle situazioni in cui viene gettato discredito sulla Chiesa cattolica veda protagonisti ebrei o personaggi ad essi legati.

Alcuni eventi, in questi giorni hanno attirato infatti l’attenzione in tal senso.

Il primo è la “bollente storia d’amore” tra una cantante che si fa chiamare “Madonna” e un giovane brasiliano di nome “Jesus”:



Siccome il caso non esiste, dietro questa strombazzata storia tra “Gesù e la Madonna” vi è la volontà di seminare, a livello di subconscio, disorientamento tra i cristiani.

Che la signora Ciccone sia un'adepta della Cabala ebraica ed accolta in gran pompa a Sion, non è un mistero (ha avuto anche il privilegio di una passeggiata, con tanto di rabbino cabalista al seguito, nei tunnel che i sionisti stanno scavando sotto la moschea al-Aqsa). Ma si consideri che lei ha 50 anni, mentre "Jesus" (per giunta "Luz"!) è un ragazzo... bene, cosa vi viene in mente?

Sì, una specie di rapporto incestuoso tra madre e figlio, tra la Madonna e... Gesù!
Ribadisco, non credo proprio che tutto questo sia un caso.

A distanza di pochi giorni, ecco un’altra notizia.

È morto Emanuele Pirella, quello che con Oliviero Toscani creò la campagna pubblicitaria per il jeans "Jesus"[1].


 La ditta era di un certo Vitale.
Bene, ecco una delle immagini promozionali:

La foto è tratta da una pagina - probabilmente della nuova ditta che ha rilanciato il jeans - che riporta una scritta eloquente: “Has Jesus been on your Ass lately?”
(si noti anche la menorah sullo sfondo).

Qui non si ha di certo a che fare con dei musulmani. I quali non si sono affatto sognati di andare in giro ad inscenare una pantomima di “incesto sacro” né d’insozzare il nome di quello che  considerano come uno dei massimi Inviati divini.
Ma immaginiamo per un attimo il contrario: le trombe dell’odio islamofobo ci farebbero venire le bave alla bocca dalla rabbia, predisponendoci alla mobilitazione generale.
Eppure, in questo caso, poiché si tratta di “pubblicità”, di cabalisti e di altre affiliazioni esotericamente corrette, tutto tace e, peggio ancora, la Chiesa che fa? Incassa il colpo senza fiatare, consapevole che se attaccasse “Madonna” o qualche pubblicitario mediaticamente più potente ci rimetterebbe senz’altro: il giorno dopo avrebbe contro o una canzone blasfema o un manifesto ‘dissacrante’ per le strade.
Nessuno la difenderebbe, neppure i cristianisti buoni solo a fare la voce grossa contro l’Islam.
Ma se si è giunti a tanto, la Chiesa reciti solo il mea culpa.  Per essersi adagiata ad elemento folcloristico ed identitario dell’Occidente, aver rinunciato alla dottrina (col Concilio Vaticano II) ed essersi illusa di poter contare di nuovo imbarcandosi nella lucidamente folle avventura dei “Crociati dello Zio Sam”, che l’hanno portata a benedire post eventum tutte le aggressioni occidentali contro popolazioni islamiche.

Tra l’altro, si noti un fatto importantissimo. Quelli che attaccano la Chiesa cattolica sono gli stessi che attaccano l’Islam.  Ci sono “olandesi”, “francesi”, “italiani” eccetera specializzatisi nello scrivere libri (prontamente recensiti, discussi ecc.), nel proporsi come “consiglieri politici”, nell’invocare leggi contro l’Islam atteggiandosi a “patrioti” e/o “libertari”, nel gridare “all’attacco” prima verso l’Afghanistan, poi verso l’Iraq, adesso verso l’Iran, e che in Palestina mettono a rischio l’esistenza dei luoghi sacri sia cristiani che musulmani.

In pericolo c’è quanto di più sacro esista, ovverosia l’uomo.
Alla luce di tutto questo, chi ha orecchie per intendere intenda, chi ha occhi per vedere veda, chi ha voce per parlare parli.

Fonte: srs di Enrico Galoppini da Terra Santa  Libera del  31 marzo 2010



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