mercoledì 6 ottobre 2010

Furono i vulcani a portare all'estinzione i Neandertal?

  
Un nuovo studio suggerisce che il cambiamento climatico causato da due enormi eruzioni vulcaniche in Italia e nel Caucaso portò i Neandertal all'estinzione, lasciando così lo spazio agli uomini moderni di prosperare in Asia e in Europa.
La ricerca, condotta da Liubov Vitaliena Golovanova e Vladimir Borisovich Doronichev, verrà pubblicata nel numero di ottobre di Current Anthropology.

"La [nostra] ipotesi è che la fine dei Neandertal avvenne 'improvvisamente' dopo la più potente attività vulcanica nell'Eurasia occidentale [mai avvenuta] durante la storia dei Neandertal", scrivono i ricercatori."Questa catastrofe non solo distrusse drasticamente le nicche ecologiche delle popolazioni dei Neandertal, ma ne causò anche il loro spopolamento".
Le prove della catastrofe arrivano dagli strati di cenere depositati dall'eruzione detta dell'Ignimbrite campana (la più violenta che si sia verificata in Europa negli ultimi 200 mila anni, avvenuta nell'attuale zona dei Campi Flegrei, presso Napoli, circa 40000 anni fa) e dalla più piccola eruzione avvenuta all'incirca nello stesso periodo nelle montagne del Caucaso (Russia meridionale). Secondo lo studio, la cenere oscurò il cielo forse per anni, devastando gli ecosistemi.

Gli strati di cenere contengono anche prove di un brusco e potenzialmente devastante cambiamento climatico: dei campioni di questi sedimenti hanno rivelato delle concentrazioni di polline di gran lunga inferiori rispetto agli strati circostanti. Questo sarebbe indice di un radicale cambiamento verso un clima più freddo e secco; inoltre, l'ultima eruzione nella grotta di Mezmaiskaya, nel Caucaso, sembra segnare la fine della presenza di Neandertal nel sito.
Gli antropologi si sono a lungo interrogati sul rapporto intercorso tra la scomparsa dei Neandertal e l'apparentemente simultanea affermazione degli uomini moderni. Ora questo studio suggerisce che il vantaggio avuto dagli Homo Sapiens potrebbe essere stata una semplice ubicazione geografica.

"I primi uomini moderni inizialmente occuparono le parti più meridionali dell'Eurasia occidentale e dell'Africa, e perciò evitarono [di subire molte delle conseguenze] delle eruzioni", dice lo studio. E mentre gli avanzamenti nelle tecniche di caccia e nella struttura sociale aiutarono chiaramente la sopravvivenza degli esseri umani, essi "potrebbero essersi giovati anche del vuoto lasciato in Europa dall'Homo neanderthalensis".

Fonte: Current Anthropology, del 29 settembre 2010
Fonte: Il fatto storico del  29 settembre 2010
Fonte: Antikitera del 30 settembre 2010



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