lunedì 5 marzo 2012

EL CANATA, RE DELLA LESSINIA

Brunone Perini con la sua inseparabile dama Nerina Poggese

El Canata è stata la maschera di Cerro che tutti ricordano con simpatia, perché Brunone Perini, morto nel 2007 a 88 anni, reduce di Russia, è stato un personaggio in vita e anche in morte.  «Voglio la banda al mio funerale e che poi tutti mi ricordino con un rinfresco nella baita degli alpini», ripeteva. Così è stato: la banda di Grezzana ha accompagnato il suo corteo al camposanto e poi tutti a brindare.
Terzo di 17 figli, era stato sui fronti greco-albanese e russo, come portaordini. «Mi sono fatto mezza Russia a piedi e sugli sci», ricordava. Fatto prigioniero dei tedeschi, fu liberato proprio da quei russi che aveva combattuto; per arrivare a casa, senza aspettare i convogli predisposti, attraversò a piedi il campo minato che circondava il lager, rimanendo gravemente ferito a una gamba e fu curato in un ospedale polacco. Queste traversie e la perdita di un figlio giovane in un incidente stradale non gli tolsero la serenità e la capacità di far coraggio agli altri.

È merito suo l'invenzione della maschera di Canata Terzo, re della Lessinia, titolo ricavato dal soprannome con cui era conosciuta la sua famiglia. Sfilava impettito nel suo abito da cerimonia, accompagnato dalla sua dolce dama, che negli ultimi anni è stata Nerina Poggese, alla quale, molto democraticamente, lasciava l'onore del discorso ufficiale.


Quando il carnevale a Cerro era un avvenimento, con la sfilata dei carri e la presenza di Papà del gnoco da Verona, El Canata faceva gli onori di casa. Poi la tradizione si è ridimensionata e sono spariti i carri, ma El Canata ha continuato a celebrare il carnevale, sfilando con la sua corte, visitando gli anziani e le scuole del paese. Era anche l'accompagnatore ufficiale di santa Lucia e amava travestirsi da Babbo Natale e da Befana. Per queste occasioni bardava a festa anche la sua fedele Stella, una cavallina che lo aiutava nei lavori per il resto dell'anno e che in quei giorni aveva la sua parte di celebrità. Le era talmente affezionato che dopo averla venduta se l'era ricomprata nel giro di un paio di giorni: «Non riesco a dormire al pensiero che finisca macellata», raccontò riportandola nel prato vicino a casa fino alla sua morte naturale. Era anche membro della Schola cantorum, del gruppo dei campanari, ed elemosiniere che passava tra i banchi della chiesa mettendo la borsa sotto il naso dei fedeli. Allargava il sorriso e faceva cadere qualche moneta in più. (V.Z.)

Fonte:  da L’Arena di Verona del 07/04/2009


CERRO VERONESE  4 APRILE 2012:  DOPO 31 ANNI DI OBLÌO  
RISPUNTA «EL CANATA»

La maschera del Canata con la sua corte (FOTO AMATO)

Merito di un comitato che ha voluto ricordare Brunone Perini. Domani pomeriggio (4 aprile) la sfilata con carri e maschere

Torna, dopo 31 anni di Carnevale sotto tono, la maschera del canata con la sua corte, per merito di un comitato che ha voluto rendere onore a Brunone Perini, il primo vero canata, scomparso a 88 anni nel febbraio del 2007.

Terzo di 17 figli, con quasi sette anni di guerra sulle spalle e gravi ferite per aver tentato di tornare a casa prima dalla prigionia dei tedeschi, avventurandosi in un campo minato, non aveva perso la voglia di sorride e di portare allegria in tutti coloro che gli stavano attorno, tanto che al suo funerale lasciò scritto di voler la banda e un rinfresco alla baita degli alpini, volontà rispettate alla lettera da tutti i paesani che l´hanno sempre amato.


Angela Pozzan si è incaricata di mettere in moto la macchina organizzativa, sentendo i figli Renza e Paolo Perini, recuperando i vecchi costumi, adattandoli dove era possibile o rifacendoli nuovi in velluto e pizzo con l´aiuto della sarta Anna e di Roberta che con Piergiorgio e Rino si sono presi a cuore lo stendardo del canata e della sua corte.

Dopo la prima apparizione in occasione della festa per il conferimento della cittadinanza onoraria a don Tullio Ferrarese, i personaggi saranno in corteo con carri e altre maschere domani partendo alle 14 da largo Cunego, in contrada Carcereri, e arrivando su piazzale Alferia per la conclusione con gnocchi, brulè e cioccolata per tutti. «Per noi è un modo per ricordare il primo canata, sire della Lessinia e dare uno stimolo di partecipazione al paese», suggerisce Angela.


All´appello per la sfilata hanno risposto numerosi carri e maschere, da Papà del gnoco, al Re della Stanga, al Magnaron de Motorio e al Maturlan de Sago (Azzago).
 La sfilata sarà accompagnata nel suo tragitto anche dalla banda comunale di Grezzana e godrà dell´aiuto della Protezione civile, degli alpini, dei carabinieri in congedo, della Pro loco e della Croce Verde.


Nel teatro parrocchiale il sindaco Paolo Garra ha offerto agli organizzatori la collana con pendaglio che era stata del canata e che dopo la sua morte era custodita in municipio. «Viene riconsegnata a chi ha deciso di organizzare di nuovo il Carnevale di Cerro, riprendendo la tradizione avviata dal Canata, per poi riporla di nuovo, al termine dei festeggiamenti, nella sua cornice custodita in Comune», ha detto il sindaco, congratulandosi per l´impegno profuso per non far morire una tradizione che ha appassionato negli anni non solo i cerresi ma l´intera Lessinia. V.Z.



Fonte: da L’Arena di Verona di sabato 03 marzo 2012 PROVINCIA, pagina 34
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