lunedì 24 settembre 2012

E' MORTO MARIO PINCHERLE, LO STUDIOSO DEI MISTERI DELLA PIRAMIDE DI CHEOPE




L'archeologo e poeta, nato a Bologna nel 1919, fu partigiano sulle montagne delle Marche e visse fino al 1992 ad Ancona. Affascinante quanto controversa la sua teoria sulla piramide.

Ancona, 24 settembre 2012 - L’archeologo e poeta Mario Pincherle, autore di un’affascinante quanto controversa ipotesi sulla piramide di Cheope, è morto ieri all’età di 93 anni a Bientina (Pisa), dove viveva dal 1992.
Nato a Bologna il 9 luglio 1919 da un’importante famiglia di origine ebrea, perseguitata durante il fascismo, Mario Pincherle fu partigiano tra le montagne delle Marche. Dopo aver vissuto a lungo a Bologna e per un breve periodo a Vignola (Modena), trasferì ad Ancona dove rimase fino al 1992 per poi spostarsi definitivamente in Toscana.
La carriera di ricercatore di Pincherle subì una svolta nel 1965, quando teorizzò l’esistenza di una torre, detta poi Zed, all’interno della piramide di Cheope. La sua scoperta fu annunciata nel 1969 con uno studio pubblicato dall’Accademia dei Lincei, dove sostiene che la piramide di Cheope non e’ la tomba del faraone, bensì un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola. La scoperta dette impulso ad un nuovo progetto di ricerca volto alla ricostruzione delle tecniche di edificazione impiegate nell’antico Egitto.
Tra i libri di Pincherle figurano “La nuova Etruscologia” (1999), “Il segreto dell’Arca” (2000), “Il Vangelo della Gioia” (2001), “Il Gesu’ proibito” (1997), ‘’Il Vangelo di Gesu’ bambino” (1999), “La grande Piramide e lo Zed” (2000), “Acquario” (2000), “Il quinto Vangelo” (2001), “Leopardi segreto” (2006), “Il libro di Abramo: i trentadue sentieri della saggezza” (2009), “Giobbe: il segreto della Bibbia” (2009), “Katherine Mansfield, una strana morte” (2005). Grande conoscitore di lingue antiche, Mario Pincherle ha anche tradotto molti testi antichi tra cui gli apocrifi “Il Vangelo di Tommaso” e “Il libro di Enoch”, entrambi tradotti dall’aramaico.
Gli studi che accompagnano le ricerche sull’antico Egitto di Pincherle e che si basano sulla lettura della Bibbia, dei testi apocrifi, delle parole di Enoch ed Abramo lo avvicinano ad una dimensione maggiormente spirituale, inducendolo ad approfondire tematiche religiose, scientifiche e filosofiche.
Grazie alle sue ricerche, descrive il sistema utilizzato dagli egizi per sollevare gli enormi blocchi di granito con cui costruiscono le piramidi; ricostruisce il primo modello di bussola; spiega la tecnica utilizzata da Archimede per incendiare la flotta romana, ed espone addirittura il metodo utilizzato dagli antichi per ottenere la granulazione dell’oro. Tra le sue ricerche più importanti c’è quella sui ventidue archetipi, già utilizzati anche da Socrate e Platone.

Fonte: Da  resto  del Carlino del 24 settemre 2012

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