venerdì 14 settembre 2012

SANT´EUPREPIO, IL PRIMO VESCOVO 
DI VERONA CHE CONVERTIVA CON L´ESEMPIO: SAGGIO DI DON SEGALA CHE CRITICA IL PARCHEGGIO DI SAN ZENO, NEL CUORE DELLA CRISTIANITÀ




SANT´EUPREPIO: PER SECOLI, IN SUO ONORE, IL 21 AGOSTO ERA GIORNO DI RIPOSO NEI CAMPI


Don Franco Segala è uno dei più fini intellettuali della Chiesa, non solo veronese. Ed è l´autore di un nuovo saggio su Sant´Euprepio primo vescovo di Verona, quarantaseiesimo volume della collezione Studi e Documenti di Storia e Liturgia, pubblicato con il solito scientifico rigore dall´Archivio storico della Curia diocesana.
Novanta pagine che fanno tremare per la loro forza, per l´invito al riconoscimento di una vera fede; di più, per l´invito a rispettare le tracce e le tradizioni di questa fede presenti nel territorio veronese.
Senza tema, con basi storiche e riferimenti precisi, il sacerdote ci porta in questo testo a rivivere la nascita del cristianesimo nella città, che dopo dieci secoli diventerà scaligera.
Una città, che nel II e III secolo, ancor prima del Concilio di Nicea, trova un contatto preciso con l´insegnamento cristiano che viene da Roma e dall´Oriente e che qui trova un incrocio imprescindibile tra la fede che corre tra Milano e Aquileia e l´insegnamento di Pietro che si diffonde tra Roma e il nord.
Sono pagine dense di vita e di insegnamento, senza dubbi l´autore dice di una fede primordiale che illumina l´oggi con il suo valore principale di fede comunitaria, di alleanza e amicizia e comprensione nel nome di un Cristo che ha lasciato in eredità la lezione del discorso della montagna, quella dell´ama il prossimo tuo come te stesso.
È la fede dei primi cristiani che esplode e spaventa oggi per l´impegno che richiede: «Si evangelizzava soprattutto con l´esempio», spiega don Segala. «Vedere i cristiani condurre vita onesta, tranquilla, fraterna perché avevano trovato nel Vangelo la verità che santifica, illumina e consola, di contro ad una città che conduceva vita affannosa, scomposta e disonesta, la cui filosofia del vivere non poteva purificare e quietare i suoi abitanti come quella segreta grazia cristiana che rende accette voli e immortali, costituiva la principale motivazione per abbracciare il cristianesimo».
E in quel tempo di frammentazione e ricerca in cui vivono i primi cristiani a Verona, ecco la figura del primo vescovo, Sant´Euprepio. «I tramiti concettuali provenienti dalla cultura greca e il passaggio nella cultura romana, innestandosi nell´esperienza della primitiva comunità cristiana di Verona, hanno fatto sì che il loro primo vescovo fosse identificato e venisse riconosciuto come Euprepio, cioè - come significava nel greco - come persona distinta, ragguardevole, che si mostra bene, che spicca per dignità e decoro. Cosicché l´appellativo diventò il nome proprio di una persona, quella del primo vescovo di Verona che, honore et merito sortitus, lo identificherà sempre come Euprepio».

In un fioretto del 1477 si trova scritto: «Intenda quelli c´ha dignitate / col titol de la cura pastorale, /come richiede a ciascuna citade! / Di questa fu lo primo e principale / Sant´Eutrepio, per la Dio bontade; / Gricino fu el secondo altrotale / che furono santi; e stanno i corpi soi / sepolti in San Procolo pur tra noi».


Il  contestatissimo parcheggio di piazza Corrubio, realizzato sull’area del primitivo cimitero di Verona che ha portato alla perdita delle rovine della provabile prima chiesa di Verona, la famosa e misteriosa chiesa di San Zeno. 


E a questo proposito, senza mai citarlo con precisione, don Segala condanna senza appello il parcheggio di Piazza Corrubio che va a tangere significativamente proprio l´area cimiteriale di San Procolo, centro natale della civiltà cristiana veronese.

Eupreprio fu vescovo di Verona nella seconda metà del III secolo e lo si ritrova ricordato nel Ritmo Pipiniano composto nel secolo VIII/IX: «Primum Veronae predicavit Éuprepis episcopus». Ma soprattutto rimase vivo nella liturgia eucaristica tra i nomi che ressero la Chiesa di Verona, che celebrava nella liturgia del 21 agosto il giorno della sua memoria. Nella diocesi di Verona per secoli il 21 agosto fu giorno di riposo nel lavoro dei campi, nel paese di Cavalcaselle. Oggi ricordare il primo vescovo di Verona il 21 agosto sarebbe richiamare i cristiani veronesi a un nuovo impegno di fede e insieme rendere omaggio a un uomo di cui non si conosce il volto, ma la traccia profonda che ha voluto lasciare.
A lui succedettero, nell´ordine, Dimitriano, Simplicio, Procolo, Saturnino, Lucillo, Cricino, Zeno, Lucio e Siagrio che furono i primi dieci.

Fonte: srs di Ugo Brusaporco, da L’Arena di Verona di sabato 18 agosto 2012, CULTURA, pagina 45.



Nessun commento: