sabato 30 marzo 2013

CASALEGGIO E IL PENSIERO MASSONICO




di Roberto Dal Bosco

Chi è Casaleggio? In cosa crede? A cosa si ispirano le sue complicate teorie? Esistono dei legami con la massoneria? Nel giorno in cui Panorama lancia la sua inchiesta sul guru di M5S La Nuova Bussola dà la sua interpretazione.

Chi è davvero Gianroberto Casaleggio? Quali segreti nasconde nella sua vita trascorsa il «guru» informatico di Beppe Grillo? In che cosa crede? Un’approfondita inchiesta, cui il settimanale Panorama dedica la copertina del numero in edicola da domani, giovedì 28 marzo, rivela nei dettagli un Casaleggio del tutto inedito: le due mogli, i due figli, le case, l’auto… Particolarmente interessanti sono i rapporti di Casaleggio con Giuliano Di Bernardo, già gran maestro del Grande oriente d’Italia e fondatore della Gran loggia regolare, massima autorità sulla e nella massoneria italiana. Con Panorama Di Bernardo sottolinea il comune sentire che lo lega a Casaleggio: «La sua visione e la mia sono molto simili» dice Di Bernardo.

Ancora una volta, torniamo a Gaia, l’oramai famoso video programmatico della Casaleggio Associati sul futuro dell’umanità. Qui, come ribadito più volte, si prefigura una guerra totale con l’Est del mondo, dove – secondo il guru – internet non è libera. Una guerra, precisa la clip, che sarà batteriologica.
In risultato di questa si avrà la riduzione della popolazione terrestre a un miliardo appena di persone, che quindi saranno per forza di cose portate a realizzare finalmente la democrazia elettronica e quindi la pace perpetua, in un nuovo Eden sostenuto dall’intelligenza informatica collettiva: evento, che, come riportato in un articolo precedente, accadrà al centesimo compleanno del guru Gianroberto Casaleggio.

Quando si tratta di Casaleggio, fate sempre attenzione ai numeri: quel miliardo di sopravvissuti di cui si parla nel video, non è una cifra a caso, buttata lì per dare un effetto di shock a questo racconto fantascientifico. È un numero preciso.
L’ultima volta che il mondo contava una simile cifra di viventi, fu a fine Settecento, periodo in cui nacquero i lumi e le democrazie create dalla Rivoluzione Americana e soprattutto Francese (secondo la battuta di un popolare comico calvo, il Settecento è anche l’epoca da cui viene la capigliatura del Casaleggio).  Far rientrare la popolazione totale ad un miliardo di persone è la meta di moltissimo del pensiero antinatalista dell’ultimo mezzo secolo.  Basti pensare a John Holdren, fisico che è stato advisor scientifico di Clinton e che tuttora lo è di Obama: in Ecoscience, un suo saggio scritto nel 1977 con l’entomologo inventore della teoria della “bomba demografica” Paul Ehrlich, Holdren discute delle soluzioni per la futura sovrappopolazione, indicando come buone opzioni l’aborto forzato e la sterilizzazione coatta, ottenuta diffondendo sostanze sterilizzanti nell’acqua di rubinetto.

Holdren, come Casaleggio e Grillo, ha anche lui delle visioni catastrofiche per il futuro: nel 2020 un cambiamento climatico – ovviamente prodotto dall’uomo – che porterà una nuova era glaciale ucciderà almeno un miliardo di persone. Per quanto le teorie di Holdren siano tuttora ascoltate in ambienti governativi di altissimo livello, è con probabilità un’altra la genealogia dell’idea supercastrofica del guru a 5 stelle. Chi ha seguito il gran finale della campagna di Grillo avrà notato che Grillo, al presentarlo, ha tirato in ballo – in una goffa excusatio non petita – le accuse rivolte a Casaleggio su una sua affiliazione con la mega-banca J.P. Morgan, la quale è concretamente connessa con la Casaleggio Associati attraverso la società Enamics.

Ebbene, la J.P. Morgan Chase altro non è che un ramo della multinazionale Rockefeller Group. La questione non è da poco, perché ad oggi, tra i fautori principali delle teorie di “limiti dello sviluppo” e della necessità della depopolazione (da cui poi sono derivati ecologismo, veganesimo, teorie della “sostenibilità” etc.) vi sono stati, gradualmente in modo sempre più aperto, i Rockefeller.
«L’impatto negativo della crescita della popolazione nel nostro ecosistema sta diventando terribilmente evidente» dice in un video reperibile su YouTube David Rockefeller, le cui fortune, peraltro, venivano essenzialmente dal petrolio.

I Rockefeller, con l’aiuto degli Agnelli furono grandi finanziatori del misterioso torinese Aurelio Peccei, uomo dalle molte entrature in Europa e nelle Americhe. Il Peccei, introdottosi nella cultura della sovrappopolazione, ebbe ad esprimersi sul tema in modo non esattamente “filantropico”: «perché dovrei preoccuparmi del fatto di quanti muoiono? Anche la Bibbia Cristiana dice: perché mai Dio dovrebbe preoccuparsi di lui. Per me gli uomini non sono altro che un cervello ad una estremità e una fabbrica di merda dall’altra».
Con questa bella lucidità, Peccei istituì a fine anni Sessanta Club di Roma, il think thank dei potenti della terra (ne fanno oggi parte la Regina Beatrice d’Olanda, Javier Solana, Mikhail Gorbachev, e moltissimi altri) che commissionò al prestigioso Massachusetts Institute of Technology lo studio chiamato Limits to Growth (1972), documento da cui sfociarono tutte le teorie della decrescita egli ecologismi aggressivi che sono ora lo sfondo naturale del magma grillino.

Il Club di Roma, tuttora attivo e che anzi ha raddoppiato con l’istituzione del TT30 (la sezione giovanile del consesso), nella sua pubblicazione  Goals For Mankind (1977) affermava che «l’ideale sostenibile della popolazione è più di 500 milioni di individui, ma meno di un miliardo». Ecco trovata la quota di umanità che Casaleggio vuol trovare dopo la guerra totale tra l’Occidente con internet libero e l’Oriente cattivo. Un numero che Casaleggio può avere origliato con le sue frequentazione con i poteri fortissimi – i clienti di Enamics – o dal socio della Casaleggio Assocciati Enrico Sassoon, uomo della Camera di Commercio americana in Italia nonché membro dell’Aspen Institute, che ricordiamo, è un’organizzazione finanziata dalla Carnegie Foundation, dalla Ford Foundation e – sorpresa – dal Rockefeller Brothers Fund.

Ricordiamo, en passant, che i Rockefeller furono anche i primi generosi finanziatori di Margaret Sanger, la creatrice di Planned Parenthood: ossia l’ente che promuove ed effettua materialmente l’aborto a livello mondiale.
Il denatalismo di Casaleggio è però ancora più estremo, perché per arrivare al fine della decrescita umana scavalca persino la contraccezione e l’infanticidio e immagina direttamente l’eliminazione della maggior parte dell’umanità per via della guerra batteriologica: anche questa non è una idea originale, origliabile in quegli ambienti di cui abbiamo scritto più sopra.
Vale la pena di andarsi a rileggere Lord Bertrand Russel (con Aldous Huxley, un frequentatore di molte conventicole affini alle sopracitate) che ne L’impatto della scienza sulla società (1951) scriveva:

«Tempi oscuri necessitano di mezzi straordinari (…) Nel presente la popolazione mondiale sta aumentando di 58.000 unità al giorno. La guerra, al momento, non ha avuto un grande effetto su questa crescita, che è continuata attraverso le guerre mondiali (…) la guerra rispetto a questo è stata deludente (…) forse la guerra batteriologica può provare di essere più effettiva. Se una Morte Nera potesse spargersi per il mondo una volta ad ogni generazione, i sopravvissuti potrebbero procreare liberamente senza rendere il mondo troppo pieno (…) questo stato delle cose può essere spiacevole, ma che dire? Le persone con un alta mente sono indifferenti alla sofferenza, specialmente quella degli altri».

Voilà, vediamo più nitidamente da dove deriva il sogno bellico-batterico di cui parla il fondatore del Movimento 5 Stelle, voilà la base mostruosamente oligarchica ed elitista che ne informa l’ideologia: la Guida della Rivoluzione, l’uomo superiore, deve essere insensibile alle sofferenza dei miliardi di uomini, che vanno eliminati per assicurare il proprio ideale di equilibrio del pianeta.
 Siamo all’esatto contrario dell’uomo che si sacrifica per il suo prossimo, che prende su di sé il dolore dell’altro e il proprio, come da fondamento cristiano; al contempo non siamo invece molto distanti dalle fantasie – poi diventate pratiche – di un Hitler o di un Pol Pot. Si tratta, per chiamarle con il loro nome, di teorie genocide.

È quindi urgente denunciare come alla base del M5S vi sia una cultura realmente anti-umana, ostile alla dignità della persona, alla Vita, nel modo più tetro ed assoluto. Si tratta di dire, e con forza, che il Movimento 5 Stelle è concretamente una proiezione politica della Cultura della Morte: forse, a livello mondiale, è la sua realizzazione parlamentare più boriosa e disinibita, in cui i deliri di annientamento dell’uomo sono oscenamente slatentizzati.

Fonte: visto su La Nuova Bussola Quotidiana del 28 marzo 2013


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