sabato 16 marzo 2013

LA MELA: IL FRUTTO DAL VOLTO UMANO




Carlo Sirtori, medico e scienziato di fama internazionale ha definito la mela “il frutto dal volto umano“.
Dalle analisi comparate con altri frutti ipotizzò che fosse l’unico frutto con biochimica massimamente idonea al corpo umano.
La sua analisi confermerebbe il rapporto di specie-specificità che si instaura tra una specie animale e una specie vegetale.
Ultimamente sto approfondendo studi sulle proprietà della mela, sto portando avanti sperimentazioni e approfondendo simpatici racconti storici, leggendari e mitologici che ne parlano.
Mi sono reso conto che la simbologia che ha a che fare con la mela è interminabile.
Anche se i miti non sono paragonabili ad una pubblicazione scientifica, dietro la mitologia spesso si celano punti di vista che fanno parte di una saggezza popolare.

Probabilmente non è un caso che nelle favole, nelle leggende e in molti testi sacri da migliaia di anni venisse dato tutto questo interesse ad un frutto così umile.
Ma ora parliamo dei miti e delle tradizioni che la citano.

Il “pomo della discordia” o mela della discordia è l’oggetto lanciato da Eris, dea della discordia, sul tavolo dove si stava svolgendo il banchetto in onore del matrimonio di Peleo e Teti. La dea, per vendicarsi del mancato invito alla festa, incise sul pomo la frase “Alla più bella”, causando così una lite furibonda fra Era, Afrodite, e Atena.
Anche se nella Bibbia non viene mai citata la mela, essa è comunque divenuta popolarmente il frutto di Adamo ed Eva.
Alcune tradizioni ebraiche dicono che Adamo ed Eva vissero nell’Eden 900 anni e la transizione tra l’Eden e il mondo terreno avvenne tramite una mela. Solo dopo aver abbandonato il Paradiso terrestre Adamo ed Eva ebbero figli, infine morirono 50 anni dopo la loro cacciata.

Da una mia deduzione metaforica nasce l’ipotesi che rimanda anche al diverso tipo di contatto sessuale che poteva esserci tra i due: prima più tantrico e spirituale, poi più animalesco e legato all’energia del primo chackra.
A pensare a questo passo della Bibbia mi è venuta in mente un’altra transizione… i neonati mediamente vengono svezzati su consiglio di tutti i pediatri proprio con la mela. 

Newton ebbe un’illuminazione sulla legge di gravitazione universale quando gli cadde una mela in testa… chissà, quella mela potrebbe essere stata indirizzata non solo metaforicamente nella testa?

Alessandro Magno alla ricerca dell’”Acqua della Vita”, tra le tante scoperte che fece individuò in India delle mele che prolungavano la vita dei sacerdoti fino a 400 anni (così recitano alcuni testi che narrano dei suoi viaggi).
In uno di questi racconti si riporta che egli fosse solito mangiare la mela durante le sue campagne persiane, da qui l’appellativo: “mela persiana“.
Curiosando in alcuni siti internet ho trovato inoltre una simpatica notizia: per lui esistevano 2 tipi di mele, la mela della vita e della longevità e la mela che portava alla comune morte, che secondo lui era quella dorata.
Chissà perchè lungo la vallata del Nilo il faraone Ramsete II (XIII secolo a.C.) diede ordine di coltivare enormi distese di meleti? Il faraone a quel tempo era privilegiato nell’avere accesso ad insegnamenti e conoscenze scientifiche avanzatissime anche per i giorni nostri.

Pensiamo a Biancaneve; ne l’Iliade Paride diede in premio ad Afrodite una mela d’oro poiché ella era, secondo lui, la più bella dea dell’Olimpo; la mela che secondo la leggenda venne posta sulla testa del figlio di Guglielmo Tell affinché egli la colpisse con una freccia; New York viene chiamata la “grande mela”, per non parlare del famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Ma non finisce qui. Avalon, l’ “isola delle mele”, è l’isola mitica dove Artù fu curato da sua sorella Morgana, dopo la battaglia di Camlon.

Sapete che proprio sotto un melo insegnava Mago Merlino?

In una leggenda celtica, il dio Lug porta in dono al gran re Cormac un ramo dell’Altro Mondo: è un ramo adorno di tre mele ed è l’insegna della regalità.

Caratteristiche della mela e sperimentazioni personali
Ora vi parlerò della mia esperienza personale e di un gruppo di amici vicini a me, ma vi invito a confrontarvi con un medico o nutrizionista prima di modificare in qualunque modo l’alimentazione.Le diete fai da te non sono mai consigliabili!

Da sperimentazioni personali e di un gruppo di studio amicale tale frutto sembra essere capace di mantenere inalterato il pH urinario di un fruttariano a 7,4.
Tutto ciò è evidente dopo aver fatto una graduale transizione fruttariana.
Il pH del succo della mela rossa Stark inizialmente è 4.0; una volta entrato nel corpo, a seguito di innumerevoli reazioni biochimiche ed enzimatiche, in sinergia con l’acido malico, la buccia, la bassissima concentrazione di glucosio, l’altissima concentrazione di antiossidanti, sali minerali, vitamine, garantisce un pH urinario che tende ad avvicinarsi al valore di 7,4.

Normalmente ogni cibo che ingeriamo modifica il pH urinario (il pH del sangue subisce oscillazioni millesimali) in maniera più o meno evidente.
Sembra che la mela rossa Stark in particolar modo, (più ricca di antocianine) oltre a mantenere pressochè stabile il pH urinario offra enormi vantaggi di risparmio energetico e una riduzione dei fabbisogni indotti grazie ad una minimo rapporto Glucosio/Fruttosio.
Già solo questo elemento la potrebbe classificare come il cibo elettivo per l’uomo (il più biocompatibile tra tutti i frutti).
Le mele gialle e verdi, non a caso più aggressive nei confronti dei denti, non sono paragonabili perchè hanno diverse concentrazioni di acido citrico, glucosio, antiossidanti.
La mela rossa ha altre caratteristiche importanti: l’acido citrico è autodetergente per i denti e non è aggressivo per le gengive.

Altri dati interessanti: ha l’85% di acqua (la quantità di acqua contenuta nel corpo di un neonato), la massima concentrazione di polifenoli e pectine, alte quantità di carotene e retinolo ed è l’unico frutto che stimola la peristalsi attiva intestinale.

Dubbi e domande sul cibo più idoneo all’uomo: la frutta?

Può l’uomo considerarsi originariamente principalmente fruttivoro per costituzione anatomica?
Effettivamente pare siamo strutturati anatomo-fisiologicamente per mangiare principalmente frutta, ma riusciamo certamente ad adattarci a tutte le condizioni con chiare ripercussioni sulla nostra salute.

Studiando l’effetto che hanno certi cibi su denti, gengive, ossa, muscoli, intestino, stomaco… quale è il cibo più adatto a noi?
A questa domanda la scienza sembra aver già risposto tramite la fisiologia comparata e l’anatomia comparata: la frutta.
Dopotutto la nostra dentatura bunodonte (buno=collina, arrotondata) sembra essere idonea a masticare la frutta. La dentatura degli erbivori è seledonte (selenio=luna). La dentatura dei carnivori è secodonte (sega).

Dalla mia sperimentazione e dai racconti delle persone che ho a fianco  ho notato che la migliore disintossicazione (breve periodo disintossicante) avviene con la mela: i fastidiosi sintomi di disintossicazione sono minori e ludicità e forza sono maggiori rispetto alle altre disintossicazioni.

Ciò non vuol dire che l’uomo debba vivere di solo mele, ma dai miei approfondimenti e dalle mie sperimentazioni in una dieta tendente al fruttarismo i risultati sono stati migliori ponendo al centro dell’attenzione la mela rossa prima di altri frutti (mai in senso esclusivo).

Dopo aver sperimentato il fruttarismo e gradualmente diversi brevi periodi con abbondanza di mele, (continuando ad allenarmi e lavorare) posso dire la mia.
Effettivamente i risultati ottenuti non erano paragonabili: sintomi di disintossicazione ridotti enormemente, peso forma stabile, incrementata rapidità di cicatrizzazione, minore sudorazione, maggiore elasticità di tessuti e articolazioni, incrementata resistenza allo sforzo, solo per fare degli esempi.

Ho potuto notare che un buono stato mentale, fisico, emozionale e livelli di stress e gradualità sono fondamentali per un sano percorso di salute e benessere.
Ora possiamo porci una domanda in più, che ci può spronare a studiare l’uomo e il suo vero potenziale con maggiore passione.
Quale tipo di frutto non dovremmo farci mai mancare tra tutti? Quali sarebbero i potenziali e i vantaggi?
Queste sono domande lecite che ogni ricercatore della salute dotrebbe porsi.

Continuiamo a ricercare e sperimentare con la massima umiltà tenendo sempre a mente l’importanza della tolleranza e dell’amore nei confronti di chi abbiamo a fianco.








Steve Jobs

 “A quel tempo in realtà ero un fruttariano. Mangiavo solo frutta. Ora sono un bidone della spazzatura come tutti gli altri. E siamo stati circa tre mesi in ritardo per depositare un nome di business di fantasia così ho minacciato di chiamare la società Apple Computer a meno che qualcuno non avesse suggerito un nome più interessante entro le cinque di quel giorno. Sperando di stimolare la creatività. E niente si è mosso. L’interesse mi è nato leggendo le opere di Arnold Ehret. Ed è per questo che ci chiamiamo Apple. ”
Steve Jobs



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