martedì 10 settembre 2013

SORELLA KYENGE, INSULTI RAZZISTI E BOTTE ALLA VICINA ALBANESE: "TANTO CECILE È IN PARLAMENTO"


 Il ministro  Cecile,  Kyenge sorella della Dora

Dora Kyenge, uno dei trentotto fratelli del ministro all'integrazione, avrebbe picchiato la vicina albanese e l'avrebbe offesa facendo riferimento al suo Paese di provenienza. Poi, la sfida: "Ho le spalle coperte, mia sorella è in Parlamento"

PESARO - Avrebbe picchiato e insultato una vicina di casa albanese lo scorso diciotto aprile. Con questa accusa Dora Kyenge, 46enne sorella del ministro italiano Cecile, è stata rinviata a giudizio davanti al Giudice di Pace di Pesaro. 
L'albanese, medicata al pronto soccorso con una prognosi di cinque giorni, aveva sporto querela per lesioni, minacce e ingiurie soltanto un mese dopo. Secondo il suo racconto, Dora Kyenge, uno dei trentotto fratelli del ministro, l'avrebbe colpita con un pugno al collo, minacciata di morte e insultata facendo riferimento al suo paese di provenienza. Il tutto, "permesso" dalla sicurezza di "avere le spalle coperte, perché mia sorella è in Parlamento". 
Alla fine della presunta aggressione, infatti, secondo quanto raccontato dalla donna albanese, la Kyenge l'avrebbe sfidata ricordandole la parentela con il ministro all'integrazione italiano.  
Non è la prima volta, comunque, che la sorella del ministro fa parlare di sé. Nel 2008 si rivolse alla Lega Nord, sì proprio al Carroccio, perché l'aiutasse a prendere possesso della casa che le era stata assegnata e che era stata occupata da una famiglia marocchina. 

Fonte: visto su TODAY  del   5 settembre 2013





DORA KYENGE A GIUDIZIO PER UNA LITE: «MIA
SORELLA È MINISTRO, IO HO SPALLE COPERTE»

Kapya Dora Kyenge,


La donna è stata rinviata a giudizio perchè avrebbe picchiato
e insultato una vicina di casa albanese per una bicicletta


PESARO - Guai giudiziari per una sorella del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge: Kapya Dora Kyenge, 46 anni, è stata rinviata a giudizio davanti al Giudice di Pace di Pesaro con l’accusa di aver picchiato e insultato una vicina di casa albanese, Aferdita Bquiri, che come lei abita in una casa popolare dell’Erap a Ginestreto.

I fatti risalgono al 18 aprile scorso, anche se la Bquiri, medicata al pronto soccorso con una prognosi di 5 giorni, aveva sporto querela per lesioni, minacce e ingiurie soltanto un mese dopo. I motivi della lite sono una bicicletta: secondo il racconto della presunta vittima, Dora Kyenge l'avrebbe colpita con un pugno al collo, minacciata di morte e insultata facendo anche riferimento al Paese di provenienza, l'Albania, per poi concludere dicendo: “ho le spalle coperte, mia sorella è in Parlamento”.

Ci sarebbe una bicicletta all'origine dei guai. La vicina albanese la voleva appoggiare sul muro di un complesso di villette a schiera di edilizia popolare, 'Dora' invece non la tollerava perché considerava quel muro di sua proprietà e non del condominio, e per questo, almeno nel racconto della vicina, ogni volta litigava con Aferdita Beqiri.
Fino a quando il 18 aprile scorso, 'Dora' Kyenge l'avrebbe presa a pugni e insultata. «La mia cliente ci tiene a dire che la vicenda non c'entra nulla con il ministro Kyenge, che stima molto condividendone le battaglie per l'integrazione - spiega l'avvocato Rosaria Cipolletta, che tutela la Beqiri -.  È ricorsa alla querela dopo una serie di aggressioni per motivi di vicinato.
Gli insulti e l'aggressione fisica avvenuti davanti a testimoni, non potevano rimanere lettera morta perché altrimenti sarebbero continuati per anni.
La mia assistita chiede che il tribunale punisca certi atteggiamenti che non possono essere tollerati, neppure dalla sorella dell'ottimo ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge». 


A Pesaro Dora Kyenge, uno dei 38 fratelli del ministro dell’Integrazione, ha lavorato con un contratto part-time all’Ipercoop e come sarta. La stampa locale si era occupata di lei anche nel maggio del 2008, quando si era rivolta alla Lega Nord perchè la aiutasse a prendere possesso dell’alloggio di edilizia popolare che le era stato assegnato ma che all’epoca era occupato da una famiglia marocchina.
Dora è spesso presente alle cerimonie con la sorella ministro: a Pesaro era in piazza anche il 28 maggio scorso, quando Cecile Kyenge ha consegnato la cittadinanza onoraria a 80 bambini e ragazzi figli di immigrati nati in Italia.


Fonte: visto sul  IL GAZZETTINO.it  del di Giovedì 05 Settembre 2013

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