domenica 6 ottobre 2013

LA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA E L’IPOCRISIA EUROCRIMINALE




I 300 annegati a Lampedusa vengono usati dall’ipocrisia europea per nascondere la macchina criminale globale che lucra sul traffico di carne umana. I vertici di Bruxelles, di Roma e della Chiesa hanno sottolineato la necessità di cambiare le norme che regolano l’ingresso dei non europei nel nostro continente. Nessuno ha osato denunciare l’immane e terribile meccanismo che porta nel Mediterraneo centinaia di migliaia di clandestini raccontando i percorsi nel deserto lunghi e pericolosi a cui vengono sottoposti gli aspiranti europei; tantomeno le disumane umiliazioni, le angherie, le botte e gli stupri subiti dalle donne. E neppure sappiamo di quanti non ce l’hanno fatta e sono crepati di fame, sete o stenti nel deserto. Questo il percorso su terra, e quello via mare? Quanti sono i morti annegati? Noi teniamo il conteggio degli approdi ma nulla sappiamo di quanti siano finiti in fondo al Mediterraneo. Ad ogni sbarco assistiamo a fiumi di ipocrisia buonista profusa a piene mani su quanto siano stremati, affamati, infreddoliti i poveri diavoli venuti dal nulla: ma questi signori cosa facevano nel loro paese? Erano alla fame oppure stavano bene?

In Tunisia girano migliaia di volantini con la foto del pontefice e una scritta in arabo “Venite, vi aspettiamo”. Così in tanti vendono tutto e si imbarcano… Gli scafisti sganciano 10000 dollari alle guardie portuali per poter salpare senza problemi, tanto ne guadagnano 100 volte di più ad ogni carretta che salpa! Il rischio più che realistico è che ora l’Europa apra completamente all’ingresso di tutti nella Ue col risultato di creare degrado in aggiunta a quello già esistente: in un continente tutt’altro che in salute, cosa possiamo offrire ai nuovi arrivi?  Non è sufficiente aprire le braccia come suggeriscono il Papa e i buonisti di professione. Guai a dire che l’unica cosa sensata è aiutarli a casa loro. Ma anche questo silenzio ha una spiegazione: se gli organismi internazionali avessero voluto, avrebbero già sviluppato l’Africa costituendo infrastrutture (strade, ponti, ospedali, dighe, acquedotti, canali per l’irrigazione ecc.), invece i fondi stanziati per quel continente sono finiti nelle mani dei vari dittatori che li hanno usati per mantenere il proprio potere personale lasciando i loro popoli nel nulla. Così l’Africa è nelle mani delle multinazionali che la sfruttano e ne razziano indisturbati le ricchezze minerarie e la coltivano per biocarburanti al posto della produzione alimentare.

Gli sfruttatori globali hanno tutto l’interesse allo spopolamento del continente: meno gente c’è più si può razziare in santa pace. Ben venga dunque che in molti lascino le loro terre e sbarchino nella “ricca Europa” (sì, forse un tempo) dove verrà presto loro concesso il voto per mantenere al potere i manutengoli che ci governano facendoci credere di essere liberi. Poi non conta se si creerà (cosa che sta già avvenendo) una guerra tra poveri, perché è questo il risultato di tale politica criminale: l’Europa si sta impoverendo e così i suoi cittadini.

Continuino pure ad ospitare tutti e a farci sentire dei razzisti perché critichiamo questa ipocrita politica di accoglienza smisurata alla “Evviva il meticciato”. Vedremo chi avrà alla fine ragione. Noi crediamo che l’unica soluzione sia aiutarli a costruire il loro paese, e servirsi dei respingimenti puntando su una immigrazione controllata e concordata con i paesi in difficoltà. L’Europa al contrario inizia a parlare di “rifugiati climatici” cioè per cause di carestia, siccità o inondazioni… Come a dire “avanti tutti”… Speriamo che il ravvedimento non giunga troppo tardi.


Fonte: visto su L’indipendenza del  5 ottobre 2013



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