sabato 23 novembre 2013

IL MIRAGGIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO ITALIANO



Negli questi ultimi anni, in questo paese chiamato Italia, sentiamo sempre più parlare dell’agognato “pareggio di bilancio”, in nome di queste tre parole i nostri cari governanti, non eletti, ci stanno obbligando ai sacrifici più alti dal punto di vista economico ma anche sociale. Per cercare di essere sicuri di raggiungerlo l’hanno pure messo in Costituzione, come se di solito all’Italia della propria Costituzione importasse qualcosa.

Comunque in nome di quest’ultimo, hanno portato la tassazione italiana al top a livello mondiale (record di cui esserne davvero fieri), hanno tagliato i servizi, hanno impoverito i pensionati, hanno fatto suicidare imprenditori ed operai, hanno fatto raddoppiare il livello di povertà e disoccupazione, soprattutto giovanile, hanno costretto le aziende a chiudere qua in Italia per andarsene anche appena oltre confine per poter continuare a sopravvivere.

Bene, allora guardiamoci un po’ indietro, nella storia di questo stato patrigno. Così guardandosi indietro si capisce che la storia non cambia, si evince che questo è un paese fatto così, un paese che vive o sopravvive grazie al debito pubblico costante e perenne.

Dal 1861 anno di dichiarazione dell’unità d’Italia ad oggi, solo 2 volte è stato raggiunto il pareggio di bilancio, la prima volta nel 1876 con “la destra storica” al potere, obbiettivo raggiunto grazie ad una serie di tasse che colpivano un po’ tutti senza troppe distinzioni, ma anche grazie ad una delle tasse più umilianti e scabrose della storia di questo paese, la odiata “tassa sul macinato” introdotto in verità già da qualche anno prima che andava chiaramente a colpire le fasce deboli della popolazione.

Per vedere la seconda volta il pareggio di bilancio, bisogna aspettare addirittura la dittatura, nel 1925, grazie ad Alberto De Stefani, economista di Mussolini poi caduto in disgrazia durante il regime, per farlo ci fu bisogno semplicemente di una dittatura, in contemporanea ad uno dei periodi di maggior espansione soprattutto industriale mai visti in questo paese, per poter così diminuire drasticamente la spesa pubblica.

Ma la vera chicca di tutta questa nostra storia è che in periodo Repubblicano non è mai accaduto neppure una volta e non mi dilungo oltre, vi lascio solo con una domanda, secondo voi sarà mai possibile con questo sistema politico basato su clientelismi, corruzione, incapacità manifesta di gestione della cosa pubblica, incapacità decisionale, lobby da accontentare e favori da scontrare a raggiungere mai questo agognato pareggio di bilancio?

Mattia Giolo

Fonte: visto su  Raixe Venete


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