lunedì 2 dicembre 2013

LA SCHIAVITÙ FISCALE? SERVE AI POLITICI PER REGALARE DENARO IN NOME DI FALSI DIRITTI




di REDAZIONE

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Masking Totalitarianism apparso sulla rivista Townhall, da parte di Walter E. Williams, insigne professore di economia alla George Mason University, editorialista per molte testate a livello nazionale statunitense. (Traduzione di Luca Fusari)

Una delle più antiche nozioni nella storia dell’umanità è che alcune persone danno gli ordini mentre altre ubbidiscono. Le potenti élite credono di avere una saggezza superiore alle masse e che gli sia stato dato il compito di imporre con la forza la loro saggezza sul resto di noi. La loro agenda prevede un attacco al libero mercato e a ciò che esso implica: lo scambio volontario. I tiranni non si fidano delle persone che agiscono volontariamente, vogliono che facciate ciò che loro ritengono dobbiate fare.

Pertanto il libero mercato viene sostituito con la pianificazione economica e la regolamentazione normativa che è niente meno che il superamento forzato dei propositi delle persone ad opera della potente élite. Poiché gli americani conservano ancora un ampio margine di libertà, i tiranni devono mascherare la loro agenda. A livello universitario, alcuni professori danno alla tirannia una caratterizzazione qualitativa intellettuale, predicando che la libertà negativa non sia sufficiente. Ci deve essere la libertà positiva.

Questa idea è molto diffusa nel mondo accademico, ma la sua più recente incarnazione lo si è avuta in una discussione tenuta dal professore David Coates della Wake Forest University in un articolo del 13 Novembre sul Huffington Post, intitolato Negative Freedom or Positive Freedom: Time to Choose?. Esaminiamo la libertà negativa contro quella positiva.

La libertà negativa o diritto naturale si riferisce all’assenza di costrizione o coercizione quando le persone si impegnano in un pacifico scambio volontario. Alcune di queste libertà negative sono elencate nella Bill of Rights della nostra Costituzione. Più in generale, almeno nel suo uso storico riconosciuto, un diritto è qualcosa che esiste tra le persone simultaneamente.

Come tale, un diritto naturale non impone nessun obbligo ad altri. Ad esempio, il diritto alla libertà di parola è qualcosa che tutti possediamo. Il mio diritto alla libertà di parola non impone alcun obbligo a terzi, tranne che la non interferenza. Allo stesso modo, il mio diritto di viaggiare non impone alcun obbligo ad altri.



 I diritti positivi sono un punto di vista secondo il quale le persone dovrebbero avere certe cose materiali (ad esempio l’assistenza medica, alloggi decenti e il cibo), aldilà che essi possano o non possano pagarsele da soli. Dato che non esiste Babbo Natale o la Fatina dei dentini, quei “diritti” impongono obblighi ad altri. Se una persona ha diritto a qualcosa che non ha guadagnato, di necessità richiede che un’altra persona non abbia diritto a qualcosa che ha guadagnato.


Se dovessimo applicare questa fallace concezione dei diritti positivi alla libertà di espressione e al diritto di viaggiare liberamente, il mio diritto di libertà di parola dovrebbe imporre agli altri degli obblighi finanziari per fornirmi un auditorium, un microfono e un pubblico. Il mio diritto a viaggiare peserebbe su gli altri con l’obbligo per i secondi di acquistarmi i biglietti aerei e la prenotazione alberghiera. Immagino che la maggior parte degli americani mi direbbe ‘Williams, hai il diritto di libertà, di parola e di viaggiare, ma non sono obbligato a pagarteli!’.

Quello che i tiranni dei diritti positivi vogliono, ma non lo affermano esplicitamente, è il potere di forzare una persona affinché serva gli scopi di un’altra. Dopo tutto, se il Congresso fornisce i soldi per acquistare del cibo, l’alloggio o dei farmaci ad una persona che non li possiede, dove va a prendere tal denaro? Lo prende con la forza da un altro americano usando quella persona per servire gli scopi di un’altra. Tale pratica differisce solo di grado, non nella sostanza, dalla schiavitù.

Secondo la legge naturale, tutti noi abbiamo alcuni diritti inalienabili. I diritti che possediamo li possiamo delegare. Ad esempio, tutti abbiamo il diritto di difenderci contro gli aggressori. Poiché possediamo tale diritto, possiamo delegarlo al governo, in effetti si può dire che: ‘abbiamo il diritto di difenderci, ma per una società più ordinata, deleghiamo a voi l’autorità di difenderci’. Al contrario, nessuno ha il diritto di prendere i tuoi guadagni per darli ad un altro. Visto che nessuno ha tale diritto, esso non può essere delegato.

L’idea che una persona debba essere forzatamente utilizzata per servire gli scopi di un’altra è servita come fondamento ai regimi più terribili e brutali dell’umanità. Vogliamo questo per l’America



Fonte: visto su L’Indipendenza del  2 dicembre 2013


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