mercoledì 28 gennaio 2015

BASTA OPPRESSIONE? VOLETE UNA RIVOLUZIONE? D’ACCORDO! MA SIETE CONSAPEVOLI CHE….






Basta oppressione? Volete attuare una sommossa? Una insurrezione? Una rivoluzione? D’accordo! Ma siete consapevoli che….

E’ vero, come diceva Publio Cornelio Tacito che Il desiderio di resistere all’oppressione è radicato nella natura umana‘.

Ma, erano altri tempi. Ora le cose sono cambiate e c’è qualcosa che vi sfugge e che dovete sapere per avere consapevolezza di quel che dite e di quel che fate.
A questo proposito prendiamo in prestito le parole che nel marzo 1993, Norman Franz, economista Senior della FAMC, First American Monetary Consultants, scrisse in un documento dal titolo “Un governo mondiale per assenso o asservimento”. In questo documento si legge:
“Le pressioni per un governo mondiale continuano da secoli ma non abbiamo mai raggiunto prima il livello a cui siamo arrivati oggi, l’ingrediente chiave di questa formula è mandare in bancarotta finanziaria la macchina internazionale.

Leggendo le notizie internazionali si parla ovunque di stanziamenti ridotti a causa dei debiti interni dei paesi e dei debiti esterni, si parla di tagli ai programmi sociali, mai ai programmi militari, si va a colpire direttamente la popolazione. Per uscire dai guai questo obbligherà gli Stati Nazionali a rivolgersi al FMI e alla Banca Mondiale ma la condizione per i Paesi debitori sarà elevatissima perché sarà di rinunciare alla propria Sovranità Nazionale.

Chiaramente questo passaggio non sarebbe indolore e molto probabilmente provocherebbe un vero e proprio caos generalizzato generando una forte escalation di instabilità sociale con conseguente senso di insicurezza diffusa.

Dunque la questione sicurezza potrebbe essere di cruciale importanza nel processo di creazione di un governo Sovranazionale Mondiale”

Detto ciò, al documento di Norman Franz, è bene aggiungere e rammentare ai duri e puri di comprendonio che dicono e scrivono: Occorre una rivoluzione! Assediamo il Parlamento! Cacciamo la casta! E chi più ne ha, più ne metta che l’Articolo 2 del CEDU….. la cosiddetta Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali stilata a Roma, il 4.XI.1950 Recita quanto segue:

I Governi firmatari, membri del Consiglio d’Europa, Considerata la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948; Considerato che detta Dichiarazione mira a garantire il riconoscimento e l’applicazione universali ed effettivi dei diritti che vi sono enunciati; Considerato che il fine del Consiglio d’Europa è quello di realizzare un’unione più stretta tra i suoi membri, e che uno dei mezzi per conseguire tale fine è la salvaguardia e lo sviluppo dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; Riaffermato il loro profondo attaccamento a tali libertà fondamentali che costituiscono le basi stesse della giustizia e della pace nel mondo e il cui mantenimento si fonda essenzialmente, da una parte, su un regime politico effettivamente democratico e dall’altra, su una concezione comune e un comune rispetto dei diritti dell’uomo di cui essi si valgono; Risoluti, in quanto governi di Stati europei animati da uno stesso spirito e forti di un patrimonio comune di tradizioni e di ideali politici, di rispetto della libertà e di preminenza del diritto, a prendere le prime misure atte ad assicurare la garanzia collettiva di alcuni dei diritti enunciati nella Dichiarazione universale, hanno convenuto quanto segue:

ARTICOLO 1 (cibo per i beoti) Obbligo di rispettare i diritti dell’uomo Le Alte Parti contraenti riconoscono a ogni persona sottoposta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà enunciati nel Titolo primo della presente Convenzione.

TITOLO I DIRITTI E LIBERTÀ

Ecco l’articolo delle contraddizioni e dell’incoerenza:

ARTICOLO 2 Diritto alla vita (quale? La loro!)
       Comma 1. Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge. Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, SALVO che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nel caso in cui il reato sia punito dalla legge con tale pena.
       Comma 2. La morte non si considera cagionata in violazione del presente articolo
SE E’ IL RISULTATO DI UN RICORSO ALLA FORZA RESOSI ASSOLUTAMENTE NECESSARIO:
       (a) per garantire la difesa di ogni persona contro la violenza illegale (OK CI PUO’ STARE);
       (b) per eseguire un arresto regolare o per impedire l’evasione di una persona regolarmente detenuta (PER ARRESTARE O EVITARE UNA EVASIONE? ROBA DA SS);
       (c) PER REPRIMERE IN MODO CONFORME ALLA LEGGE UNA SOMMOSSA O UN’INSURREZIONE.
        
Armando Manocchia


Fonte: visto su IMOLA OGGI del  25 gennaio 2015


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