lunedì 28 marzo 2016

TREMONTI E LEGA, LA MENTE E IL BRACCIO CHE HAN PARTORITO BEFERA

Attilio Befera


C’era una volta, il Circo padano. Oggi ci sono gli alieni extrapadani.
Il primo, qualcuno di voi se lo ricorda certamente, lo volle Bossi in persona per mostrare al mondo che nelle terre del Po c’era tutto quel che serviva, nani e ballerine comprese. L’iniziativa, come tutte quelle volute dal “capo”, fallì miseramente, con somma gioia delle famiglie Togni ed Orfei. Inoltre, la gente si accorse che bastava un pagliaccio a Gemonio per far ridere tutti. Oggi, per non dimenticare i tempi perduti, ci sono i marziani che imperversano e i marxisti che comandano, al punto che dopo esser diventati ministri dell’Interno (ruolo d’ordine per il mantenimento dell’unità’Italia), adesso sono assurti a segretari 2.0.

Fino ad oggi, non ho mai voluto intervenire su questo giornale in merito alle vicende leghiste (seppur consapevole di averne i titoli per farlo), ma quando ho letto che Roberto Maroni ha firmato, (cum) gaudio magno, il manifesto “3L”, ovvero quello del partito di Giulio Tremonti (uno che sostiene che Toni Negri dice cose sensate), mi è tornato alla mente il “Circo padano”, che solo avanti ieri dava il meglio di sé in parlamento con i deputati leghisti che tenevano bordone al “commercialista” valtellinese (ora nuovamente loro alleato) e a Silvio Berlusconi (che parrebbe intenzionato a ripresentarsi con il Carroccio al suo fianco).

Mentre “Voltremont” tassava, i leghisti tacevano e assecondavano i pruriti beferiani del “super-ministro” dell’Economia, dimenticando che negli ultimi otto anni di governo PDL-LEGA post 2000, i lumbard han votato tutto ciò che gli han chiesto di votare, soprattutto in materia fiscale. Al netto delle leggi ad personam – che qui non ci interessano – i padani hanno approvato quanto segue:

1. Tassa di 30 euro più marca da bollo di 8 per ogni ricorso al giudice di pace.

2. Eliminata la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali;

3. Eliminata la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.

4. Cancellato il credito d’ imposta, introdotto da Prodi, del 10% alle imprese che fanno ricerca ed innovazione.

5. Niente restituzione fiscal drag a lavoratori e imprese.

6. Introduzione della cosiddetta tassa sulla tecnologia (lettori multimediali, telef. cellulari, computer). Costerà circa 100 euro a famiglia.

7. Aumento tariffe dell’acqua (grazie alla privatizzazione fatta da Tremonti, art. 23 bis decreto legge 133/2008).

8. Aumento delle tariffe postali.

9. Aumento pedaggi austostrade Anas.

10. Aumento di 3 euro sui biglietti aerei per chi parte da Roma e Milano, per qualsiasi destinazione e su qualunque compagnia, low cost incluse.

11. Aumento biglietti dei treni, sia regionali che a lunga percorrenza.

12. Raddoppio dell’ IVA sugli abbonamenti alle pay tv.

13. Tabacchi: aumentano sigarette low cost e “fai da te”.

14. Aumento canone Rai.

15. Confermata l’ applicazione dell’ Iva sulla tassa rifiuti, nonostante sentenza contraria Corte Cosituzionale.

16. Stretta fiscale sulle compagnie assicurative (che sicuramente si rifaranno sugli assicurati).

17. Imposta di scopo (i comuni possono istituire nuovi tributi, ad es. tassa di soggiorno per i turisti) per favorire investimenti nel territorio comunale.

18. Concessa alle regioni la possibilità di aumentare fino al 3% l’ addizionale Irpef (causa i continui tagli agli enti locali).

19. Istituzione pedaggio su alcuni raccordi autostradali (ad es. Firenze-Siena, Roma-Fiumicino, Salerno-Avellino, tangenziale Bologna).

20. Aumento aliquota contributiva, dal 25 al 26%, per iscritti a gestione separata INPS (professionisti senza previdenza di categoria, venditori a domicilio e lavoratori autonomi occasionali).

21. Aumentato al 10% (dal 7-8) l’“aggio” per la riscossione dei tributi concesso alla Riscossione spa. La nuova norma implica un aggravio per il contribuente pari al 2.5% circa in caso di pagamento dopo il sessantesimo giorno.

22. Aumento delle accise della benzina nella seconda manovra estiva.

23. Aumento delle accise sulle sigarette.

24. Aumento dell’Iva dal 20 al 21%.

25. Aumento di 1 euro sui biglietti dei cinema per finanziare il F.U.S


A questo punto ho perso il conto, ma son sicuro che ho dimenticato qualcosa per strada e mi affido a voi lettori per aggiornare l'elenco (Imu calderoliana compresa).

Ci terrei, per correttezza, a ricordare anche in questi tempi di giustificato odio nei confronti di Equitalia - che è stato quel genio di Tremonti, con l'avallo della immarcescibile Lega Nord, a trasformare l'ente pubblico capeggiato da Befera in un taglieggiatore fiscale, introducendo finanche il "salve et repete", ovvero l'infame principio per cui è il contribuente a dover dimostrare di essere in regola e non viceversa, come accade invece nei paesi civili.

lo non sono di quelli che hanno la memoria corta su certi argomenti.

Cosa combinano i due di cui sopra quando sono alleati è bene farlo sapere a tutti gli indipendentisti.


Fonte: srs di Leonardo Facco;  da Miglioverde del  2013



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